Bonus doccia: quali sono i requisiti per ottenerlo?
Sostituire il box della doccia è più facile ora, grazie all’apposita misura ideata dal governo. Si tratta del bonus doccia 2023, che consentirà di andare a migliorare il box doccia nelle case degli italiani. Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.
Rifare il bagno accedendo a numerose agevolazioni oggi si può. Quando si pensa alla ristrutturazione della casa la prima stanza che viene subito in mente è il bagno. Per aiutare gli italiani nel fare questo accorrerà il bonus doccia 2023: cerchiamo di capire come funziona il bonus e quali sono le principali caratteristiche.
Bonus doccia 2023: come funziona?
Vediamo in primis cos’è e come funziona il nuovo bonus doccia 2023. Quanto costa sostituire il box doccia? Si tratta di una spesa assai variabile, che può variare tra i 300 e i 4000 euro, dunque potrebbe essere una spesa molto ingente.
Bonus doccia: quanto si può ottenere?
Vediamo quanto si può ottenere con il bonus doccia 2023. Con il Bonus doccia 2023 è possibile usufruire della detrazione del 75% delle spese sostenute da ripartire in 5 rate annuali di pari importo. Oltre a tali detrazioni è possibile ancora accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
Quali interventi sono agevolabili?
Cerchiamo di capire quali sono gli interventi sulla doccia che possono essere agevolati tramite l’apposito bonus. I lavori agevolabili sono i seguenti:
- i sanitari da installare devono essere sospesi;
- il lavandino deve essere anche lui sospeso e il piano superiore deve essere posto a 80 cm dal calpestio senza colonna, con sifone preferibilmente del tipo accostato o incassato a parete;
- i rubinetti devono essere dotati di miscelatore e a leva.
Quando non si può ottenere?
Il bonus barriere architettoniche e di conseguenza dunque anche il bonus doccia, non si può ottenere se l’unico lavoro posto in essere sarà quello della sostituzione dei sanitari. La sostituzione del vasca o del vecchio box è agevolabile solo se correlata o integrata ad interventi maggiori per i quali compete la detrazione d’imposta.