Bonus e incentivi 2021: quali sono quelli rimasti in sospeso?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
26/08/2021

Dopo l’emanazione di numerosi decreti attuativi per i bonus più vari, il Governo si trova a dover fare i conti con molte altre agevolazioni rimaste sospese per mesi. Dal bonus per le auto a quello per i rubinetti: scopriamo quali sono i “bonus bloccati”.

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Molti bonus sono rimasti bloccati dalla mancata emanazione di decreti attuativi o per la mancanza di fondi.

Uno dei più importanti è il bonus per l’acquisto di auto elettriche, che sarebbe stato utile in ottica transizione ecologica. Un altro ancora è quello legato alla sostituzione dei rubinetti di casa.

L’elenco è molto lungo e, arrivati quasi a fine 2021, è complicato aspettarsi novità: scopriamo quali altri decreti erano attesi.

Bonus in attesa: quali decreti attuativi sono rimasti in cantiere?

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La pandemia ha messo a dura prova la rapidità del Parlamento e dei Governi nel redigere in maniera il più veloce possibile i decreti attuativi.

Era logico aspettarsi che molti di questi sarebbero rimasti fermi al palo, dando la precedenza ad altre agevolazioni. Partendo dal 2020, sono circa 240 i decreti che sono ancora in attesa di un testo attuativo che li renda efficaci.

Uno dei più importanti è sicuramente quello per l’acquisto di auto elettriche, inserito all’interno della Legge di Bilancio 2021. La presunta data di entrata in vigore doveva essere il 31 gennaio 2021.

Altri bonus bloccati di minore importanza, ma molto utili, sono il bonus di 50 euro per l’acquisto di lenti a contatto o occhiali da vista, o il bonus rubinetti, il cui decreto attuativo era atteso per marzo 2021.

Si attendono i decreti attuativi per i contributi a fondo perduto

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Molto grave è il ritardo che si sta osservando per i decreti attuativi dei provvedimenti emanati nel 2021: la conta è di altri 201 bonus bloccati. Il più atteso tra questi è il decreto del Ministero dell’Economia relativo al nuovo contributo a fondo perduto perequativo.

Il grave ritardo, in questo caso, complica moltissimo il lavoro dei commercialisti, che devono predisporre le scritture entro il 10 settembre, con due mesi di anticipo rispetto alla scadenza ordinaria.

Altra mancanza grave è il decreto attuativo relativo ai contributi a fondo perduto riconusciuti alle start-up, previsto dal decreto Sostegni per le partite IVA aperte nel 2018.