Bonus edilizi 2023: come correggere gli errori nella cessione del credito
L’Agenzia delle Entrate fornisce linee guida per correggere errori nei crediti d’imposta derivanti da bonus edilizi, spiegando che il compito di correzione spetta al cedente, incluso il rimborso tramite F24. L’Amministrazione Fiscale ribadisce la sua estraneità nei rapporti tra cedente e cessionario e sottolinea l’importanza di mantenere prove per evitare sanzioni.
I bonus edilizi e il superbonus hanno aperto la strada al trasferimento dei crediti d’imposta generati da interventi edilizi. Ma cosa fare se si scoprono errori? Chi è responsabile della correzione? Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate.
Correzione degli errori: il compito del cedente
L’Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni ufficiali su come affrontare errori nei crediti ceduti. Secondo l’AdE, è responsabilità del cedente correggere gli errori, restituendo le somme tramite F24, inclusi sanzioni e interessi, per ripristinare il credito del cessionario.
La risposta ufficiale dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia ha emesso la risposta n. 440 del 28 settembre 2023 in seguito a una richiesta di un contribuente. Questo contribuente aveva scoperto errori dovuti a una correzione sull’asseverazione, che ha rivelato crediti non dovuti. La banca cessionaria non poteva annullare l’accettazione dei crediti, portando a questa situazione complessa.
Annullamento dell’accettazione dei crediti
Se l’errore influenza gli elementi essenziali della detrazione fiscale, è possibile annullare l’accettazione dei crediti. Questo ridurrà il limite del credito compensabile del cessionario, con istruzioni dettagliate nella circolare n. 33/2022.
Recupero da parte dell’Amministrazione Fiscale
L’Amministrazione Fiscale recupera l’importo se mancano i requisiti per la detrazione fiscale. La circolare n. 23/2022 spiega che i crediti indebitamente compensati sono soggetti a recupero in base alle disposizioni dell’articolo 121 del decreto Rilancio, con possibilità di ravvedimento.
A cosa serve il cedente
L’Agenzia delle Entrate è chiara: non può intervenire nei rapporti tra cedente e cessionario. La responsabilità di risolvere l’errore è del cedente, che deve comunicare con il cessionario e assicurarsi che i crediti non vengano utilizzati indebitamente.
Particolare caso: la banca Cessionaria
Nel caso in esamo, la banca cessionaria non ha intenzione di annullare l’accettazione nonostante l’errore. L’Amministrazione Fiscale suggerisce al cedente di versare l’indebita detrazione tramite Modello F24 per ripristinare il credito.
Mantenere la prova che il credito non è stato utilizzato al momento del versamento è fondamentale per evitare sanzioni. L’Agenzia delle Entrate sottolinea l’importanza del Modello F24 con il codice tributo 6921.