Bonus edilizi 2023: le proposte di modifica al Decreto cessioni
Il governo Meloni ha eliminato la possibilità di usufruire delle cessioni di credito e sconti in fattura per i bonus edilizi, ma il gruppo di Esodati dal Superbonus ha proposto alcune modifiche al Decreto Cessioni.
Tramite il decreto legge n. 11/2023 (Decreto Cessioni), il governo Meloni ha bloccato le cessioni di credito e gli sconti in fattura per il Superbonus e i bonus edilizi. Nonostante ciò, l’esecutivo è al lavoro per sospendere il decreto almeno per case popolari, onlus e sismabonus, ma anche una proroga per i proprietari di villette.
Nel frattempo, sono arrivate alcune proposte dal gruppo che fa capo agli Esodati del Superbonus per modificare il decreto. Vediamo insieme.
Bonus edilizi, bloccate le cessioni di credito
A partire dal 17 febbraio 2023, non è più possibile beneficiare dei bonus edilizi, tra cui il Superbonus, tramite la cessione di credito e lo sconto in fattura.
Cosa prevede il Decreto Cessioni
Il Governo ha eliminato la possibilità di ottenere uno sconto sul corrispettivo dovuto per i bonus edilizi 2023 tramite la cessione del credito d’imposta e vale lo stesso per lo sconto in fattura.
Nello specifico, con il nuovo decreto legge n.11/2023 dello Stato, i bonus per ristrutturare le abitazioni continuano ad esistere e possono ancora essere utilizzati. Tuttavia, possono essere usufruiti solo a determinate condizioni: in compensazione da parte del cittadino che ne fa richiesta tramite 730 e quando la spesa è già stata sostenuta.
La protesta degli Esodati del Superbonus
Gli Esodati dal Superbonus hanno evidenziato che la decisione del governo potrà impattare negativamente le parti coinvolte dai bonus edilizi:
È necessario salvare tutta la grande rete delle imprese coinvolte nell’impasse (si tratta soprattutto di PMI che con il loro gigantesco indotto contribuiscono in maniera sostanziale al PIL), i professionisti che hanno investito importanti risorse economiche ed intellettuali in queste misure di Stato e, soprattutto, i tanti committenti proprietari di immobili oggetto di intervento che hanno solo avuto l’ardire di credere in una legge dello Stato, intaccando i risparmi e il loro bene primario per eccellenza: la casa.
Le dieci proposte
Così, il gruppo ha proposto alcuni interventi su cui il governo potrebbe ragionare per modificare il Decreto Cessioni.
Le dieci proposte sono:
- proroghe fiscali necessarie per completare i lavori;
- acquisto dei crediti fiscali da parte delle partecipate dirette del Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- utilizzo in compensazione diretta tramite F24;
- deroga esplicita all’art. 321 CPP per i crediti fiscali;
- Discount Rate Cap per le operazioni di cessione dei crediti d’imposta;
- distribuzione del credito di imposta negli anni;
- diritto al frazionamento del credito fiscale;
- miglioramento della funzione per l’interscambio già presente in AdE (cassetto fiscale) con l’aggiunta con la funzione specifica di caricamento documentazione che certifica il credito fiscale presente nel cassetto;
- proroga validità del DURC e non applicazione more e sanzioni per il ritardo dei pagamenti di imposte – moratoria sui debiti;
- regime transitorio.