Bonus edilizi: deficit all’8% nel 2022

Matteo Bertocci
  • Laureando presso l'Università di Perugia
02/03/2023

Sul calcolo del deficit del 2022 ha pesato l’impatto dei crediti d’imposta, in particolare, la maggiore responsabilità ricade sulle spalle del Superbonus

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Il buco prodotto dai bonus edilizi e dal ricalcolo dei crediti d’imposta cedibili porta il deficit 2022 all’8%. Il colpo di Superbonus e dintorni si fa sentire anche nel 2021, che porta un disavanzo al 9% contro il 7,2% scritto nei documenti ufficiali di finanza pubblica. Portiamo anche una buona notizia derivante dal debito: l’anno scorso si è chiuso con un passivo al 144,7% del Pil, un punto sotto il livello previsto dal programma del governo, proprio grazie alla crescita un po’ più attiva delle aspettative.

Sconti fiscali: le conseguenze

Edilizia

I numeri su Pil e indebitamento delle amministrazioni pubbliche diffusi dall’Istat misurano il colpo portato da una dinamica degli sconti fiscali presto sfuggita di mano. Come atteso, le novità più rilevanti arrivano dalle modifiche nei criteri di contabilizzazione di Superbonus e bonus facciate, che come concordato da Eurostat e Istat vanno calcolati integralmente nell’anno in cui si generano quando sono considerati “pagabili” per la loro “trasferibilità a terzi” (le cessioni dei crediti) e la possibilità di essere utilizzati “in compensazione con altri debiti fiscali”.

Pil: la crescita

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La spinta più forte arriva dal commercio e turismo che portano un +10,4% anche grazie a una spesa in alberghi e ristoranti cresciuta nel 2022 del 26% rispetto a un 2021 ancora frenato dalla pandemia e dalle restrizioni delle regioni ancora differenziate per colori. Forte, ovviamente, anche lo slancio delle costruzioni nel 2022, che crescono del 10,2%.

Mef: le ultime dichiarazioni

Reddito

Non si fnno attendere le dichiarazioni del ministero dell’Economia:

«Il Mef prende atto delle decisioni degli istituti di statistica indipendenti che mettono un punto fermo sulla vicenda contabile, i riflessi sul bilancio dei bonus edilizi e delle cessioni dei crediti introdotti a decorrere dal 2020. Il governo con trasparenza, coerenza e responsabilità è impegnato ad assicurare un’uscita sostenibile da misure non replicabili nelle medesime forme. La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat. Parimenti il governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da imprudenti misure di cessione del credito non adeguatamente valutate nei loro impatti al momento della loro introduzione».