Bonus edilizi: novità per il visto di conformità
Il decreto Antifrode, voluto fortemente dall’Agenzia delle Entrate per evitare che vi siano ulteriori frodi tra i bonus edilizi, sta modificando l’iter di avvio dei lavori. Infatti, ora è necessario il benestare dei commercialisti per il visto di conformità. Analizziamo la questione.
La Fondazione nazionale dei Commercialisti si è espressa riguardo al visto di conformità, da poco introdotto dal decreto Antifrode, comunicando che è pronta la lista dei commercialisti che effettuerà il controllo. Il primo bonus edilizio oggetto di controlli sarà il bonus facciate, che seguirà le orme del Superbonus 110% in merito al visto di conformità e all’asseverazione sulla congruità dei prezzi.
Vediamo dunque come cambierà la procedura dei controlli per ottenere i bonus edilizi.
Bonus facciate: al via i controlli sul visto di conformità
I controlli sui bonus edilizi dovranno essere più intensi, almeno stando al decreto Antifrode di recente attuazione. Questo rende quindi necessaria la check list dei commercialisti, che vadano a verificare il visto di conformità per ogni singola domanda. Con questo nuovo strumento i commercialisti saranno in grado di gestire al meglio i nuovi lavori da fare.
La Fondazione ha tenuto a comunicare che :
“Come Fondazione stiamo predisponendo le check list per ciascun bonus edilizio. I tempi non sono strettissimi ma nel giro di un mese dovrebbero essere pubblicate”.
Ciò porterà inevitabili problemi nell’iter delle procedure, in particolare rallentamenti ed intasamenti degli studi dei commercialisti.
Quanto si spenderà per il visto di conformità?
Veniamo ora alla parte dei costi che si dovranno sostenere per stipulare il visto di conformità. Stando a quanto dichiarato dalla Fondazione, effettuare un visto di conformità pesa circa il 2% del costo totale della parcella, considerando i lavori rientranti nel Superbonus 110%.
Dunque applicando tale percentuale ai lavori rientranti negli altri bonus, si assume una spesa suppletiva di circa 200 milioni di euro. Le indicazioni del governo sono comunque di tenere i costi della check list relativamente bassi, in particolare per lavori lievi come ad esempio le ristrutturazioni agli infissi.