Bonus edilizi: quando serve e come compilare il bonifico parlante

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
21/09/2023

Alcuni bonus edilizi in Italia richiedono il bonifico parlante, tra cui il superbonus e l’ecobonus. Gli errori nei bonifici possono essere corretti, e la mancata correttezza della causale di versamento non comporta la perdita del diritto al bonus.

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Il mondo dei bonus edilizi in Italia è complesso e variegato, con diversi incentivi offerti per favorire la ristrutturazione, l’efficienza energetica e altro ancora. Tuttavia, non tutti richiedono un bonifico parlante, un dettaglio importante che spesso genera dubbi tra i beneficiari.

In questo articolo, esamineremo quali bonus edilizi richiedono l’utilizzo del bonifico parlante, cosa comporta questa procedura e come affrontare eventuali errori.

I bonus edilizi che richiedono il bonifico parlante

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Attualmente, diversi bonus edilizi richiedono l’utilizzo del bonifico parlante per confermare le transazioni. Questi includono:

  • Superbonus: l’incentivo chiave per la riqualificazione energetica degli edifici.
  • Bonus Ristrutturazione al 50%: un aiuto significativo per chi sta effettuando lavori di ristrutturazione.
  • Ecobonus Ordinario: per chiunque voglia migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni.
  • Sismabonus Ordinario: destinato a chi esegue lavori di messa in sicurezza sismica.
  • Bonus Colonnine di Ricarica: per l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.
  • Bonus per la Rimozione delle Barriere Architettoniche al 75%: per rendere gli edifici accessibili a tutti.
  • Bonus Facciate (non più disponibile dal 2023): un incentivo per migliorare l’aspetto esterno degli edifici.

Come affrontare gli errori nei bonifici

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Quando si tratta di bonifici parlanti, gli errori possono verificarsi. Fortunatamente, ci sono soluzioni disponibili:

  • errori nella causale di versamento: se commettete un errore nella causale di versamento, non perdete il diritto al bonus. È quanto specificato dalla Circolare Agenzia Entrate n. 28/E del 2022;
  • errori che coinvolgono la ritenuta d’acconto: se fate errori che influiscono sulla ritenuta d’acconto dell’8%, trattenuta dalla banca o dall’ufficio postale, potete correggere il bonifico o ottenere una dichiarazione sostitutiva dall’impresa o dal fornitore. In questa dichiarazione, l’impresa conferma che i pagamenti ricevuti sono stati correttamente contabilizzati ai fini della determinazione del suo reddito.