Bonus facciate 2022: spetta anche ai non residenti in Italia?
L’Agenzia delle Entrate ha divulgato nuove precisazioni circa il bonus facciate. Nello specifico, l’Amministrazione finanziaria ha fatto chiarezza circa l’uso del bonus da parte dei non residenti in Italia. Vediamo cosa ha detto a proposito.
Il bonus facciate è stato prorogato dalla scorsa Legge di Bilancio anche per il 2022 ma con un’aliquota minore, passata dal 90 per cento al 60 per cento.
La misura può essere utilizzata per detrarre parte delle spese relative agli interventi atti a recuperare o restaurare la facciata degli edifici. Tra gli interventi rientrano anche la pulitura e la tinteggiatura esterna.
Tramite la risposta n.550 del 2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito se il bonus può essere usufruito anche dai soggetti non residenti in Italia per lavori effettuati su immobili posseduti in Italia. Vediamo insieme cosa ha detto a proposito l’Amministrazione finanziaria.
Bonus facciate: di cosa si tratta
Il bonus facciate consiste in una detrazione dall’imposta lorda pari al 60% sulle spese documentate relative agli interventi atti a recuperare o restaurare la facciata degli edifici. Tra gli interventi rientrano anche la pulitura e la tinteggiatura esterna.
Per richiedere il bonus facciate sono richiesti i seguenti requisiti:
- la visibilità delle facciate;
- l’ubicazione degli edifici sottoposti all’intervento di recupero della facciata;
- la percentuale di intonaco su cui intervenire.
Nello specifico, la detrazione prevista dal bonus facciate può essere usufruita in 10 quote annuali di pari importo in dichiarazione redditi. In luogo della detrazione si può optare per sconto o cessione del credito.
Le regole per i residenti all’estero
Nella Risposta n. 550 del 2022, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che il bonus facciate può essere goduto anche dai soggetti non residenti per lavori fatti su immobili posseduti in Italia, ovviamente nel rispetto di tutte le altre condizioni previste
Se questi non possono goderne nella forma della detrazione fiscale (perché hanno solo redditi soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva o perché, per esempio, non presentano la dichiarazione redditi in Italia) possono sempre optare per sconto in fattura o cessione del credito.