Bonus idrico 2023: che fine ha fatto la piattaforma per le domande?

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
28/02/2023

Il bonus idrico è stato ufficialmente confermato per il 2023, ma ad oggi non è ancora stata riattivata la piattaforma per richiedere il rimborso fino a 1.000 euro per la sostituzione di sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, oppure rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato. 

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Bonus idrico 2023: quando arriva la piattaforma per le domande?

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha annunciato la riattivazione del portale nei primi mesi di quest’anno, dopo la chiusura avvenuta in data 30 giugno 2022, ma ad oggi risulta ancora impossibile accedere al sito www.bonusidricomite.it.

Vediamo insieme le ultime novità sul tema e chi potrà richiedere il bonus.

Bonus idrico 2023: quando arriva la piattaforma?

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C’è incertezza sul momento in cui sarà possibile inviare le domande per il bonus idrico 2023, riconosciuto per le spese sostenute lo scorso anno per per la sostituzione di sanitari, rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.

Ad oggi, infatti, non è ancora stata riattivata la piattaforma online predisposta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (www.bonusidricomite.it) e già utilizzata lo scorso anno.

Domanda bonus idrico: le informazioni necessarie

In attesa dell’apertura del portale, vediamo quali sono le informazioni che andranno inserite:

  • nome, cognome, codice fiscale del beneficiario;
  • importo della spesa sostenuta, per cui si richiede il rimborso;
  • quantità del bene e specifiche della posa in opera o istallazione;
  • specifiche tecniche, per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima d’acqua (in l/min) del prodotto acquistato;
  • identificativo catastale dell’immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) per cui è stata presentata istanza di rimborso;
  • dichiarazione di non avere fruito di altre agevolazioni fiscali per la fornitura, posa in opera e installazione dei medesimi beni;
  • coordinate del conto corrente bancario/postale (Iban) del beneficiario su cui accreditare il rimborso;
  • indicazione del titolo giuridico per il quale si richiede il bonus (proprietario, cointestatario, locatario, usufruttuario ecc.);
  • attestazione del richiedente ove non proprietario o comproprietario, ai sensi del DPR 445/2000, degli estremi del contratto da cui trae titolo;
  • attestazione, ai sensi del DPR 445/2000, di avvenuta comunicazione al cointestatario/proprietario, identificato altresì con nome, cognome e codice fiscale, della volontà di fruire del predetto bonus;
  • copia della fattura elettronica o del documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

Bonus idrico 2023: cos’è e come funziona

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Il bonus idrico è un incentivo introdotto lo scorso anno che prevede il riconoscimento di un contributo fino a  1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscono su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, oppure rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.

Bonus idrico 2023: le spese ammesse

Nel 2023, il bonus idrico è erogato per le spese sostenute relative a:

  • la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
  • la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.