Bonus mamme lavoratrici cattive notizie: il governo cambia idea

Si riduce da 3 anni a uno solo il contributo previsto dal cosiddetto bonus per mamme lavoratrici: ciò vale dunque per il periodo di decontribuzione per le madri lavoratrici con 2 figli. Questo è quanto è stato previsto nella Legge di Bilancio: vediamo insieme le novità.

Figli

Il governo ci ripensa e così modifica il comma 2 dell’articolo 37 della manovra. Così lo sgravio contributivo per le madri con due figli sarà valido soltanto fino al 31 dicembre 2024 e non fino al 31 dicembre 2026 come invece è stato inizialmente annunciato. Si tratta di uno sgravio fino al 100% fino a 3000 € valido fino al 10º anno di età del figlio più piccolo.

Chiaramente la manovra ha acceso numerose polemiche, anche perché per le madri dipendenti a tempo indeterminato il bonus rimane invece valido fino al 18º anno di età del figlio se queste hanno però almeno tre figli a carico. 

Il bonus sarà valido da gennaio 2024 e consentirà alle donne che lavorano e hanno due figli o di più di essere esonerate dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico (invalidità, vecchiaia, superstiti) dipendenti del settore privato e pubblico.  Sarà quindi lo Stato stesso a provvedere al pagamento del contributo della lavoratrice, che ammonta circa il 9,19%.

Bonus mamma: ecco che cosa cambierà dal 2024

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Il contributo che viene pagato dallo Stato venga direttamente versato nella busta paga della lavoratrice, che si troverà così aumentata la cifra dello stipendio. Si tratta di un contributo molto importante, dato che i contributi da versare ammontano circa il 33% di cui proprio un terzo equivale a questa quota che le madri lavoratrici con più di due figli non dovranno più pagare.

Per ricevere il bonus dunque non sarà necessario presentare alcuna domanda, dato che esso verrà erogato in maniera automatica. Di fronte alle polemiche per la riduzione del tempo di copertura del contributo, una nota del ministero ha precisato che già la norma originaria approvata prevedeva un solo anno di copertura di decontribuzione, e tre anni come via sperimentale per le madri lavoratrici con più di tre figli a carico.

la richiesta di correzione della norma sulla decontribuzione avrebbe quindi semplicemente riportato il testo trasmesso in Senato in maniera coerente con il testo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 ottobre.