Bonus Maroni 2023: di cosa si tratta e beneficiari

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
17/03/2023

Il bonus Maroni è un incentivo per i lavoratori che decidono di rimandare l’uscita dal mondo del lavoro e di rinunciare alla Quota 103, offrendo un aumento retributivo del 9,19%. Quota 103 è lo schema di anticipo pensionistico che permette di accedere alla pensione a 62 anni di età e con 41 anni di contributi. Vediamo insieme come funziona il bonus e chi può beneficiarne.

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La Legge di Bilancio del 2023 ha introdotto un incentivo per coloro che rinunciano all’opzione di pensionamento anticipato, conosciuta come Quota 103, e decidono di rimandare l’uscita dal mondo del lavoro. Questo incentivo è noto come bonus Maroni: vediamo insieme di cosa si tratta.

Cos’è il bonus Maroni

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Il bonus Maroni consiste in un aumento retributivo per i lavoratori che scelgono di continuare a lavorare fino al raggiungimento dei requisiti previsti per la pensione di vecchiaia, anche se in possesso dei requisiti minimi per accedere alla pensione anticipata. Il bonus riprende l’incentivo previsto dalla legge n. 243/2004 per contenere le spese previdenziali.

A quanto ammonta il bonus

Il bonus Maroni è stato reintrodotto dalla Legge di Bilancio del 2023 e permette ai lavoratori che ne usufruiscono di beneficiare di uno stipendio netto comprensivo della quota di contributi dovuti all’INPS. L’aumento dello stipendio ammonta al 9,19% e corrisponde alla percentuale di contribuzione ai fini pensionistici a carico del lavoratore e versata dall’azienda all’ente di previdenza.

Cos’è Quota 103

La Quota 103 è uno schema di anticipo pensionistico che permette di accedere alla pensione a 62 anni di età e con 41 anni di contributi. L’importo dell’assegno viene calcolato con il sistema retributivo fino a dicembre 1995 e contributivo a partire dal primo gennaio 1996.

La legge stabilisce che l’importo massimo non può superare le cinque volte il trattamento minimo Inps, pari a circa 2.800 euro lordi al mese, fino al raggiungimento dei 67 anni di età, quando il lavoratore matura i diritti per accedere alla pensione di vecchiaia.