Bonus maternità 2022: cos’è, quando spetta e come ottenerlo
Il bonus maternità erogato dai Comuni è una particolare misura di sostegno riconosciuta alle madri disoccupate senza una copertura previdenziale obbligatoria. L’assegno, erogato per un massimo di 5 mensilità, spetta per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni avvenute nei 6 mesi antecedenti alla richiesta.
Le madri disoccupate senza una copertura previdenziale obbligatoria possono beneficiare del bonus maternità erogato dai Comuni, una particolare misura che prevede il riconoscimento per un massimo di 5 mensilità di un assegno alle mamme senza lavoro in possesso di determinati requisiti economici.
Vediamo nel seguente articolo tutti i dettagli della misura.
Bonus madri disoccupate 2022: di cosa si tratta
Il bonus maternità 2022 viene erogato dai Comuni alle mamme che non hanno copertura previdenziale obbligatoria e che non rientrano nelle categorie beneficiarie del congedo di maternità INPS.
L’assegno mensile può essere richiesto in caso di nascita, affidamento preadottivo e adozione avvenuta nei 6 mesi antecedenti alla richiesta, dalle madri con un ISEE non superiore a 17.747,58 euro.
Possono accedere a tale strumento anche le lavoratrici occupate che non hanno diritto a trattamenti economici di maternità o, in misura parziale, qualora queste beneficino di trattamenti d’importo inferiore a quello dell’assegno (per la quota differenziale).
Bonus madri disoccupate 2022: importi e domande
Al pari del congedo di maternità INPS, anche il bonus madri disoccupate spetta per una durata massima di 5 mensilità. L’importo massimo dell’assegno per il 2022 è di 1.773,65 euro.
La richiesta di accesso al bonus va presentata direttamente al Comune, secondo le modalità indicate dall’amministrazione di riferimento, e necessariamente entro 6 mesi dal verificarsi dell’evento che dà luogo alla prestazione. Nonostante la domanda vada presentata al Comune, l’assegno viene erogato dall’INPS, in un’unica soluzione e non oltre i 45 giorni successivi dalla data di ricezione dei dati trasmessi ai Comuni.
L’assegno non costituisce reddito ai fini fiscali e previdenziali ed è cumulabile con altri bonus famiglia.