Bonus ristrutturazione 2023: cos’è, come funziona e novità
Il bonus ristrutturazione è stato prorogato fino al 2024 dalla nuova Legge di Bilancio. Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona la misura e se la Manovra ha introdotto delle novità in merito.
Il bonus ristrutturazione è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 2024 senza subire modifiche ai requisiti e ai parametri previsti. Stiamo parlando di una delle agevolazioni più richieste dai cittadini per gli interventi effettuati all’interno delle case e si tratta di una detrazione fiscale pari al 50% per un massimo di spesa pari a 96.000 euro.
Vediamo insieme cos’è e come funziona la misura.
Bonus ristrutturazione 2022: cos’è
Il Bonus ristrutturazione è una detrazione del 50% applicabile sulle spese effettuate fino al 31 dicembre 2024 in merito ai lavori in casa per un massimo di 96.000 euro.
È possibile usufruire in tre modi dell’agevolazione, ossia tramite: detrazione in 10 anni nella propria dichiarazione dei redditi; cessione del credito a terzi, banche comprese; sconto in fattura, in accordo con l’impresa che ha effettuato i lavori.
Tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia possono beneficiare della misura:
- proprietari o nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- locatari o comodatari;
- soci di cooperative divise e indivise;
- imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
- soggetti che producono redditi in forma associata, alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
I lavori ammessi
I lavori su cui il bonus ristrutturazione è applicabile sono:
- di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia;
- necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
- relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
- finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
- relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, come cancelli, grate, porte blindate, ecc..);
- finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
- per il conseguimento di risparmi energetici;
- per l’adozione di misure antisismiche;
- di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
- riparazione di impianti per la sicurezza domestica:
- di installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
- per il monitoraggio di vetri anti-infortunio;
- di installazione corrimano;
- per la sostituzione di porte interne.