Bonus ristrutturazione 2023: la guida completa

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
18/03/2023

È stato confermato per tutto il 2023 il bonus ristrutturazione, l’incentivo che consente di detrarre il 50% di quanto speso per la ristrutturazione di un immobile abitativo, per un massimo di 96.000 euro. Vediamo nel seguente articolo come funziona la misura e in quali casi è possibile usufruirne.

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Il bonus ristrutturazione è un’agevolazione che permette di detrarre il 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione di un immobile abitativo di cui si è proprietari o detentori, fino ad un massimo di 96.000 euro.

Vediamo in questa guida tutti i dettagli a riguardo.

Bonus ristrutturazione 2023: come funziona?

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I cittadini possono usufruire anche quest’anno del bonus ristrutturazione, la misura che consente di accedere ad una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione di un immobile abitativo di cui si è proprietari o detentori, fino ad un massimo di 96.000 euro.

I beneficiari

Il bonus ristrutturazione 2023 può essere utilizzato:

  • dal proprietario dell’immobile;
  • dal nudo proprietario;
  • da chi detiene un diritto reale di godimento sull’immobile;
  • dall’inquilino;
  • dal comodatario;
  • dai soci delle cooperative o delle società semplici;
  • dagli imprenditori individuali, limitatamente agli immobili abitativi

Hanno diritto ad usufurire dell’agevolazione anche:

  • il familiare convivente di chi possiede o detiene l’immobile;
  • il coniuge separato a cui sia stato assegnato l’immobile intestato all’altro coniuge;
  • il componente dell’unione civile;
  • il convivente more uxorio.

I lavori ammessi

Il bonus ristrutturazione 2023 si può richiedere per i seguenti interventi:

  • realizzazione di scale interne;
  • installazione e la riqualificazione dei servizi igienici;
  • interventi per il risparmio energetico;
  • sostituzione di infissi e serramenti, a patto che cambino la tipologia e/o il materiale;
  • installazione degli ascensori;
  • costruzione di recinzioni;
  • apertura di finestre per arieggiare i locali;
  • eliminazione e la prevenzione di situazioni di degrado;
  • modifica delle altezze dei solai, senza modifiche nella volumetria dell’immobile;
  • opere di demolizione e di ricostruzione senza ampliamento volumetrico;
  • modifiche sulla facciata;
  • realizzazione di mansarde e balconi;
  • apertura di porte e finestre;
  • costruzione di nuovi servizi igienici, o l’ampliamento di quelli esistenti;
  • trasformazione in veranda del balcone o della mansarda;
  • realizzazione di box o posti auto di pertinenza;
  • adozione di misure antisismiche;
  • costruzione e il ripristino di edifici quando danneggiati da calamità naturali, anche non residenziali;
  • eliminazione delle barriere architettoniche tramite interventi su ascensori o montacarichi;
  • lavori necessari ad agevolare la capacità di movimento all’interno o all’esterno dell’abitazione delle persone con gravi disabilità;
  • bonifica dell’amianto;
  • realizzazione di interventi per la sicurezza domestica;
  • lavori volti a prevenire gli atti illeciti;
  • sostituzione del gruppo elettrogeno d’emergenza;
  • cablatura dell’immobile.

Bonus ristrutturazione 2023: come richiederlo

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Per richiedere il bonus ristrutturazione 2023 è necessario indicare i dati catastali identificativi dell’immobile e, nel caso in cui i lavori vengano effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

Inoltre, è necessario inviare all’Agenzia Sanitaria Locale competente per territorio una comunicazione contenente:

  • le generalità del committente dei lavori;
  • l’ubicazione dei lavori;
  • la natura dell’intervento da realizzare;
  • i dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita assunzione di responsabilità, da parte della medesima, in ordine al rispetto degli obblighi posti dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
  • la data di inizio dell’intervento di recupero.

Oltre a ciò, vige l’obbligo di trasmettere una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.