Bonus sistemi di accumulo 2023, al via le domande: come ottenerlo
Anche nel 2023 sarà possibile usufruire del bonus sistema di accumulo, il credito d’imposta di cui possono beneficiare coloro che installano sistemi di accumulo su impianti alimentati da fonti rinnovabili già funzionanti e incentivanti. Vediamo insieme entro quando e come fare domanda.
Dal 1° marzo e fino alla fine del mese sarà possibile richiedere il bonus sistemi di accumulo, il quale permette di accedere a un credito d’imposta per l’installazione di sistemi di accumulo su impianti alimentati da fonti rinnovabili già funzionanti e incentivanti.
Vediamo insieme come fare domanda.
Bonus sistemi di accumulo, al via le domande
Il bonus sistemi di accumulo di energia rinnovabile è stato istituito con la Legge di Bilancio 2022 (Legge 234/2021), regolato dal DM 6 maggio 2022 e disciplinato dal Provvedimento 11 ottobre 2022 dell’Agenzia delle Entrate che ha stabilito termini e modalità per beneficiare dell’agevolazione.
Cos’è il bonus accumulo
Il bonus sistemi di accumulo equivale a un credito d’imposta riconosciuto alle persone fisiche che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, installano sistemi di accumulo integrati a impianti di produzione dell’elettricità alimentati da pannelli fotovoltaici o da altre fonti rinnovabili.
Tra le spese sono comprese anche quelle sostenute per gli impianti già esistenti e che accedono al meccanismo dello scambio sul posto. Sono esclusi dal bonus gli impianti incentivati con il Conto Energia, che è regolato da norme diverse dal DL 91/2014.
Come fare domanda
Per usufruire del bonus sistemi di accumulo, è necessario presentare domanda all’Agenzia delle Entrate in via telematica direttamente dal contribuente o tramite un intermediario. L’istanza potrà essere presentata fino al 30 marzo 2023.
Entro 5 giorni dall’invio, il contribuente riceverà una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda (o lo scarto, con le relative motivazioni).
Come funziona
Una volta esaminate tutte le domande, l’Agenzia delle Entrate determinerà la percentuale della spesa riconosciuta come credito d’imposta.
I beneficiari potranno utilizzare il credito riconosciuto in compensazione delle imposte dovute, indicandolo nella dichiarazione dei redditi.