Bonus sostenibilità Comuni 2023: cos’è, quando spetta e come richiederlo
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha prorogato i termini per la presentazione delle domande e la realizzazione degli interventi previsti dall’Avviso Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica CSE 2022. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le ultime novità.
Novità importanti per quanto riguarda i contributi riconosciuti ai Comuni per l’installazione di impianti fotovoltaici, impianti a biomassa e molti altri interventi volti a sostenere la transizione ecologica. Come informato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, infatti, ci sarà tempo fino al 14 aprile 2023 per inviare le domande.
Vediamo tutti i dettagli nel seguente articolo.
Bonus sostenibilità Comuni: più tempo per le domande
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha prorogato i termini per la presentazione delle domande e la realizzazione degli interventi previsti dall’Avviso Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica CSE 2022.
Le scadenze
Di seguito le nuove scadenze aggiornate:
- presentazione della domanda di partecipazione entro il 14 aprile 2023;
- completamento degli interventi finanziati entro il 31 agosto 2023;
- richiesta di accredito del contributo da parte dei Comuni beneficiari entro il 15 settembre 2023.
Come fare domanda
L’istanza deve essere trasmessa esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma informatica denominata “CSE 2022”, attiva all’indirizzo www.presentazione-domanda.cse2022.it.
L’ordine di valutazione delle istanze è cronologico, secondo la data e l’ora di presentazione delle stesse. Ogni Amministrazione comunale può presentare fino ad un massimo di 5 istanze.
Bonus sostenibilità Comuni: di cosa si tratta
L’Avviso Comuni per la sostenibilità e l’efficienza energetica PON IC REACT EU è rivolto alle Amministrazioni comunali che intendano realizzare, anche tramite la produzione di energia da fonti di energie rinnovabili, interventi di efficienza energetica di edifici:
- insistenti sul territorio nazionale, di loro proprietà ed utilizzo. Sono dunque esclusi immobili in detenzione (es. comodato, locazione, affitto) o in possesso (es. usufrutto, uso, abitazione) da parte di terzi;
- adibiti ad uso pubblico, a destinazione non residenziale e non destinati all’esercizio di attività economica intesa come qualsiasi attività consistente nell’offrire beni e servizi in un mercato.
Gli importi
Il finanziamento è concesso nella forma del contributo a fondo perduto pari al 100% dei costi ammissibili, con i contributi che saranno assegnati fino ad esaurimento delle risorse disponibili complessivamente pari a 320 milioni di euro.
L’ammontare dell’agevolazione concedibile per ciascuna istanza non può essere inferiore a 40 mila euro e non può eccedere la soglia di rilevanza comunitaria di cui all’articolo 35, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.i., attualmente pari a 125 mila euro.
Una quota pari al 50% delle risorse è riservata agli interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili su edifici situati nei territori delle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Le spese ammesse
Il bonus finanzia interventi che hanno ad oggetto l’acquisizione tramite delle seguenti categorie di prodotti:
- impianti fotovoltaici;
- impianti solari termici;
- impianti a pompa di calore per la climatizzazione;
- sistemi di relamping;
- chiusure trasparenti con infissi e sistemi di schermatura solare;
- generatori a combustibile gassoso e a biomassa, a condensazione