Bonus vetri 2023: cos’è, come funziona e come richiederlo
Grazie a una serie di agevolazioni, è possibile detrarre le spese effettuate per interventi sui vetri della propria abitazione. Vediamo insieme nel dettaglio.
Esistono diverse detrazioni fiscali grazie alle quali è possibile sostituire i vetri della propria abitazione, dal bonus ristrutturazione all’ecobonus fino al superbonus.
Vediamo insieme come si differenziano queste tre tipologie di agevolazione.
Bonus vetri: come funziona
Sia il bonus ristrutturazione che l’ecobonus ordinario e il superbonus permettono di usufruire di una detrazione fiscale per la sostituzione e l’installazione di vetri all’interno della propria abitazione. Tuttavia, le tre tipologie di detrazioni fiscali si differenziano per la percentuale di sgravio e per i requisiti d’accesso.
Cos’è il bonus ristrutturazione
Il Bonus ristrutturazione è una detrazione del 50% applicabile sulle spese effettuate fino al 31 dicembre 2024 in merito ai lavori in casa per un massimo di 96.000 euro.
Tra gli interventi compresi nell’agevolazione rientrano anche i lavori finalizzati all’adozione di misure volte a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.
Perciò è possibile sostituire gli attuali vetri con quelli antisfondamento o installare ex novo questa tipologia di vetri.
Cos’è l’ecobonus casa
Anche grazie all’ecobonus ordinario è possibile realizzare interventi sui vetri della propria abitazione. In questo caso, è necessario che dall’installazione derivi un risparmio energetico per l’ambiente, secondo i parametri specifici che dovranno essere certificati dal tecnico o installatore.
L’ecobonus consiste in una detrazione del 50% ed è usufruibile in 10 quote annuali di pari importo, con possibilità di optare per sconto in fattura o cessione del credito.
Il bonus vetri antisfondamento e il bonus vetri per risparmio energetico sono alternativi e non cumulativi.
Cos’è il superbonus
L’installazione/sostituzione di vetri a risparmio energetico, infine, può rientrare, in alternativa, anche nel superbonus ma solo se il lavoro è fatto congiuntamente ad uno o più dei c.d. interventi trainanti, come ad esempio il cappotto termico.