Buste paga 2024: conferme e mancanze nella legge di Bilancio
Nel 2024, le buste paga dei lavoratori dipendenti vedranno la conferma di alcuni bonus come lo sgravio contributivo e la cedolare secca, ma proposte ambiziose, come la tassazione agevolata sugli aumenti di stipendio, sono state scartate a causa delle limitate risorse finanziarie. Resta l’incertezza sul rinnovo dei contratti per i dipendenti pubblici.
Il 2024 si avvicina e con esso l’attesa per le modifiche alle buste paga dei lavoratori dipendenti. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, sta lavorando per garantire il giusto sostegno ai redditi, considerando che l’inflazione ha eroso i salari, con una variazione del salario reale del 7,3% tra il primo trimestre del 2022 e il primo trimestre del 2023.
Busta paga 2024: i bonus scartati
Tuttavia, alcune novità previste dalla ministra sono state messe da parte a causa delle limitate risorse finanziarie. Ad esempio, l’idea di una tassazione agevolata al 10% sugli aumenti di stipendio derivanti dai rinnovi contrattuali è stata scartata dalla Ragioneria di Stato.
Quali sono quelli confermati
Ciò che rimane confermato è l’aumento di stipendio garantito dallo sgravio contributivo, già in vigore nel 2023. Questo beneficio si estende alle buste paga con importo lordo fino a 2.692 euro (35.000 euro di reddito annuo), consentendo un incremento netto fino a 100 euro al mese.
Altri bonus confermati includono la cedolare secca al 5% per i premi di produttività fino a 3.000 euro all’anno e la detassazione totale dei fringe benefit fino a 3.000 euro, estesa a tutti i lavoratori con soglie diverse in base al numero di familiari a carico.
Una riforma fiscale prevede anche l’accorpamento tra primo e secondo scaglione con un’aliquota del 23% fino a 28.000 euro di reddito annuo, offrendo un risparmio del 2% per la parte di reddito compresa tra 15.000 e 28.000 euro.
Tuttavia, resta incerto il destino della detassazione della tredicesima, originariamente prevista per il 2023 ma rimandata al 2024. Questa misura avrebbe stabilito un’aliquota fissa del 15% sull’importo della gratifica natalizia entro un certo limite.
Parliamo dei contratti collettivi
Per quanto riguarda i contratti collettivi, che sono scaduti in gran numero (553, pari al 57% del totale), le trattative sono in corso per garantire aumenti di stipendio adeguati al costo della vita attuale. Tuttavia, il finanziamento rimane una sfida, e gli impiegati pubblici, il cui contratto è scaduto nel 2022, sperano in un adeguato stanziamento nella Legge di Bilancio 2024 per evitare una riduzione di stipendio tra il 2023 e il 2024.
In sintesi, le buste paga nel 2024 confermeranno alcuni bonus e benefici già in vigore, ma alcune proposte ambiziose non vedranno la luce a causa delle restrizioni finanziarie. Resta quindi un quadro misto di conferme e incertezze in vista dell’anno a venire.