Canone Rai: novità e nuovi metodi di pagamento
Arriva direttamente dall’amministratore delegato Rai Fuortes la proposta di introdurre nuove modalità di pagamento del canone Rai. Il fine è quello di far pagare il canone a più utenti possibili ed evitare inadempienze. Scopriamo i dettagli della proposta.
La Rai sembra aver intenzione di cambiare le modalità di pagamento del canone, allargandole anche ad altri mezzi tra cui smartphone, PC e tablet. La misura semplificherebbe di molto le modalità di pagamento, così da essere estesa a più utenti possibile. Il problema, come annunciato da Fuortes, è che la Rai rischia di rimanere a corto di fondi per effettuare investimenti per il futuro.
Dato che ora i programmi Rai sono visionabili tramite app ovunque, perché non estendere il servizio ai pagamenti?
Canone Rai: ecco la nuova proposta per i pagamenti
Mancano le risorse per mandare avanti gli investimenti della Rai, ecco perché l’amministratore delegato ha deciso di puntare sull’ampliamento delle modalità di pagamento. Ecco le parole dell’Ad:
“O si garantiscono risorse adeguate, avvicinandosi a quello che accade nei principali Paesi europei, oppure bisognerà ridurre enormemente il perimetro. Ma principalmente avremo un grande rischio futuro sullo sviluppo digitale”.
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Le proposte avanzate da Fuortes sono le seguenti:
- riconoscere integralmente le risorse del canone, senza trattenute da 110 milioni di euro e finanziando il Fondo per il pluralismo con altre risorse;
- cancellare la tassa di concessione sul canone ordinario;
- limite di affollamento pubblicitario per singola fascia all’8%;
- estendere il canone ai device multimediali.
Pagamenti per tutti, ma anche contenuti per tutti
L’estensione delle modalità di pagamento, per consentire a più utenti possibile di pagare il canone, può funzionare ammesso che vi sia anche un’offerta di programmi adatta per tutti. Spesso i programmi Rai tendono ad essere snobbati, vedendosi preferire altre emittenti o le piattaforme di contenuti multimediali in streaming.
In particolare sono i più giovani a visionare di meno i programmi Rai, dunque finanziare programmi che siano orientati alla fascia più giovane degli utenti sarebbe un’ottima idea.