Carburante: perché continuano ad aumentare i prezzi?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
23/02/2022

Si tratta di una delle questioni più spinose che il governo Draghi dovrà affrontare nel 2022: gestire la crescita anormale dei prezzi dei carburanti. Dopo il metano, che in alcune zone d’Italia ha toccato i 2,50 euro al kg, anche la benzina sta toccando cime vertiginose: approfondiamo la questione.

Benzina

Le notizie che arrivano dai distributori di carburante per veicoli sono tutto fuorché confortanti: il prezzo di benzina, diesel e metano sta toccando cime sempre più alte. La situazione è ormai costante da mesi, e non sembra essere propensa a migliorare nel breve termine.

Nel seguente articolo analizzeremo i prezzi di tutte le tipologie di carburante, cercando di capire gli scenari futuri.

Carburanti: a quanto ammonta il prezzo oggi?

Diesel

Vediamo in primis a quanto ammonta il prezzo dei carburanti oggi nelle strade italiane. La media in Italia del costo di un litro di benzina è di 1,854 euro al litro nella modalità self, addirittura 2 euro al litro nella modalità servito. Analoga situazione per il gasolio (diesel): la modalità self si attesta a 1,728 euro al litro, mentre il servito a 1,867 euro al litro.

Non ci sono notizie migliori neanche per chi si serve di metano o gpl, solitamente i carburanti più vantaggiosi. Il gpl dagli 0,820 agli 0,835 euro al kilogrammo, mentre il metano si attesta in media attorno all’1,80 euro al kilo.

Carburanti: tutte le componenti che stanno facendo lievitare i prezzi

Diesel

Le componenti che stanno facendo lievitare il prezzo dei carburanti sono molte: in primis la principale colpevole è l’inflazione. Da ormai quasi un anno sta gravemente colpendo l’economia globale, causando aumenti di prezzi su vasta scala. Non ne sono esenti i carburanti, che dunque hanno subito rivalutazioni importanti.

Ad oggi la questione più preoccupante è quella russa: la dichiarazione d’indipendenza delle regioni del Donbass non lascia intendere che arriveranno buone notizie in tema rincari. Circa il 45% del fabbisogno di gas e metano viene fornito infatti dalla Russia. Ne risentirà anche il prezzo del petrolio al barile: per ora si attesta a 95 euro al barile, mentre si prevede un aumento fino ai 150.