Caro energia: oltre 10 mila posti di lavoro nelle sale giochi a rischio
Ormai non è più possibile effettuare una divisione tra i settori che sono colpiti dall’aumento dei prezzi delle bollette e quelli che non lo sono stati. Nel seguente articolo analizzeremo la situazione legata alle sale giochi, che hanno bollette in aumento del 150%. Tale scenario potrebbe costare il posto di lavoro a circa 10 mila dipendenti.
Spesso passano sotto traccia, ma le sale giochi sono molte e ben diffuse in Italia, terra famosa per la passione per il gioco e le scommesse. Essendo però un settore fortemente dipendente dall’energia, si stimano bollette energetiche in crescita del 150%, andando a mettere a rischio oltre 10 mila posti di lavoro.
Vediamo i dettagli della vicenda, cercando di capire come è possibile salvare le imprese del settore.
Crisi energia: quante sale giochi sono a rischio?
Vediamo quante sono le sale giochi a rischio chiusura in Italia a causa degli aumenti di prezzo dell’energia. Si stima che con gli aumenti in essere, dell’ordine del 150%, le sale che potrebbero chiudere i battenti sono circa due mila, andando a togliere lavoro a circa dieci mila persone.
Queste le parole di Agipronews a riguardo:
Se le aziende della grande distribuzione stanno segnalando incrementi del costo delle bollette mai registrati prima anche per le sale giochi i costi energetici sono più che raddoppiati, con rincari del 150%. I maggiori costi delle bollette sommati alla situazione di crisi economico-finanziaria successiva alla pandemia, potrebbero costringere all’interruzione dell’attività almeno il 15% dei punti vendita.
Energia: costi per le sale giochi in crescita
Il problema sono i costi per le bollette dell’energia che stanno diventando insostenibili per la maggioranza delle imprese e quindi anche delle sale giochi. Come spiega Maurizio Ughi, vicepresidente di Agisco, le uniche imprese che si sono salvate sono quelle che:
hanno stipulato un contratto «con la componente bloccata, ma in altri casi abbiamo avuto bollette raddoppiate o triplicate. Per un’agenzia di 250 metri quadrati con sala fumatori siamo su una media di 4.500/5.000 euro, che per ora sono ammortizzati dalle misure del governo, altrimenti sarebbero insostenibili.