Carta del docente: quando si perde il bonus?
Tutti gli e le insegnati d’Italia hanno a disposizione un bonus dal valore di 500 euro per l’acquisto di libri, corsi di aggiornamento e di laurea e molto altro. Tuttavia, in caso di uso improprio della misura, il Ministero dell’Istruzione procede con la richiesta di restituzione della somma spesa.
La Carta del docente è un bonus dal valore di 500 euro rivolto a tutti gli e le insegnanti italiane. L’agevolazione può essere spesa per una serie di acquisti che riguarda libri, testi, iscrizione a corsi di laurea o aggiornamento, e così via.
Tuttavia, qualora il bonus dovesse essere utilizzato in modo improprio, il beneficiario o la beneficiaria sarebbe costretta a restituire l’importo erogato tramite il bonus. Vediamo insieme quando.
Carta del docente: quando si tratta di uso improprio
Nel caso in cui si usi il bonus previsto dalla Carta del docente in maniera impropria, ossia acquistato un prodotto non previsto tra le spese ammesse all’agevolazione, il Ministero può procedere con la richiesta di restituzione dell’importo speso.
Infatti, come stabilito dall’articolo 9 del DPCM del 28/11/2016:
Il MIUR vigila sul corretto funzionamento della Carta e può provvedere, in caso di violazioni o eventuali usi difformi delle norme previste dal citato decreto, al recupero delle somme ai sensi dell’art. 6, comma 7, alla disattivazione della carta o alla cancellazione dall’elenco della struttura, esercente o ente previsti dall’art. 7, fatte salve le ulteriori sanzioni previste dalla normativa vigente.
Le spese ammesse
La carta può essere utilizzata nei negozi fisici e in quelli online convenzionati per acquistare:
- libri e testi, pubblicazioni e riviste utili all’aggiornamento professionale (anche in formato digitale);
- iscrizione a corsi di laurea triennale, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
- iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;
- hardware e software;
- titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
- titoli di accesso per musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano Nazionale di Formazione (cosiddetto “Buona Scuola“).