Carta risparmio spesa: cos’è e come funziona?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
26/12/2022

Il 2023 sarà introdotta una nuova carta acquisti sociale, che verrà distribuita agli italiani con il nome di Carta Risparmio spesa. Questa verrà erogata alle famiglie più bisognose, con la quale sarà possibile ottenere dei buoni spesa da poter utilizzare presso determinati negozi alimentari. Vediamo i dettagli insieme nel seguente articolo.

Spesa

La nuova Legge di Bilancio aiuterà gli italiani con una nuova possibilità di risparmio grazie alla Carta Risparmio spesa. Cos’è? Si tratta di un buono con cui verranno erogati alle famiglie più bisognose buoni spesa e altre agevolazioni. Questi potranno però essere utilizzati solamente presso negozi aderenti e su un numero di prodotti assai limitato.

Vediamo nel seguente articolo a chi spetterà la Carta di risparmio spesa e come funziona.

Carta Risparmio spesa: cos’è e come funziona?

Supermercato

Vediamo ora cos’è e come funziona la nuova Carta risparmio spesa, che verrà introdotta dal governo Meloni grazie alla nuova Legge di Bilancio. La prima grande novità della Carta risparmio spesa è che questa sarà interamente gestita dal Comune di appartenenza, andando di fatto ad anticipare i tempi per quanto dovrebbe avvenire con il Reddito di Cittadinanza nel 2024.

A livello pratico, la carta verrà ricaricata di un determinato importo, ma questi soldi hanno possibilità di spesa assai limitata. Questo in quanto potranno essere spesi solamente presso negozi selezionati e solo su determinati prodotti.

Carta Risparmio spesa: chi la può utilizzare?

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Vediamo in primis a chi spetterà la nuova Carta Risparmio spesa. Il governo ha deciso di stanziare circa 500 milioni di euro per questa misura, al posto di tagli dell’Iva su generi alimentari che poi non sono stati inseriti nella Manovra. Ma vediamo ora a chi sarà destinata la nuova Carta.

Tale carta sarà destinata alle famiglie a basso reddito: tenendo conto dell’Isee, potranno richiederla coloro che hanno un indicatore in corso di validità inferiore a 15 mila euro.