Cashback di Stato, altro stop: niente ripartenza nel 2022
Si affievoliscono nuovamente le speranze di ripartenza del Cashback di Stato nel 2022: giovedì 18 novembre è stato infatti bocciato l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, con la Commissione Finanze del Senato che ha dichiarato la proposta inammissibile. Vediamo tutte le novità a riguardo.
Sembrava potesse ripartire il prossimo anno il Cashback di Stato, il programma di rimborsi per chi effettua pagamenti digitali con mezzi elettronici come carte di credito e bancomat, ma ieri 18 novembre è arrivata la bocciatura.
La Commissione Finanze del Senato ha infatti dichiarato inammissibile l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, reo di non aver indicato gli oneri necessari per sostenere la misura.
Vediamo insieme i motivi dello stop e i possibili scenari futuri.
Cashback di Stato: bocciato l’emendamento per la ripartenza
Nella giornata di ieri 18 novembre ci si aspettava l’ok all’emendamento presentato dai pentastellati per la ripartenza del Cashback, ma così non è stato.
La Commissione Finanze del Senato, all’interno della discussione relativa al nuovo decreto Fisco, ha infatti votato per la bocciatura della proposta firmata da Gianmauro Dell’Olio, dichiarando l’emendamento inammissibile a causa di vizi di forma.
Nello specifico, la Commissione ha giustificato la propria scelta con la mancata indicazione nel disegno di ripartenza del Cashback degli oneri, ossia dei fondi necessari a sostenere la misura.
A questo punto, considerando i tempi alquanto ristretti, pare molto difficile pensare ad una ripresa del programma di rimborsi all’inizio del 2022, ma non è escluso che si possa associare il Cashback di Stato ad altri provvedimenti, con nuove regole e nuove modalità di funzionamento.
Casback di Stato: i costi del programma
Ma quali sono stati i costi del Cashback nel corso del 2020?
Considerando che il programma è stato attivo solamente per il primo semestre dell’anno, i rimborsi ordinari sono stati pari a 893 milioni di euro. Il Supercashback, invece, ha comportato un costo di 150 milioni di euro.
A queste cifre vanno poi aggiunte le somme relative alla manutenzione dei sistemi informatici, all’aggiornamento dei dati e alla burocrazia che ha preceduto l’effettiva erogazione dei rimborsi.
Facendo due calcoli, quindi, la riattivazione del Cashback di Stato per il primo semestre del 2022 necessiterebbe di una spesa superiore ad 1 miliardo di euro: soldi che, nelle intenzioni del Governo, ad oggi è meglio destinare ad altre misure di sostegno.