Cassa integrazione Covid 2021: proroga e novità

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
04/10/2021

Si va verso la proroga della cassa integrazione covid, prevista per tutti coloro che hanno perso il lavoro nel periodo dei lockdown. Questo per evitare i licenziamenti che dovrebbero avvenire in data 31 Ottobre. Vediamo i dettagli.

Lavoro

La cassa integrazione covid è tornata argomento di grande attualità visto che potrebbe essere prorogata ulteriormente, per evitare di licenziare definitivamente i dipendenti. La possibile proroga dovrebbe arrivare all’interno della riforma fiscale, in anticipo sulla Legge di Bilancio 2022.

La proroga avverrà in soccorso della fine del blocco dei licenziamenti, con la speranza che i lavoratori cassa integrati vengano via via reintegrati a lavoro, sfruttando anche l’onda positiva del green pass.

Cassa integrazione covid: probabile proroga fino a Dicembre

Come già annunciato, la proroga della cassa integrazione covid dovrebbe essere inclusa nella riforma fiscale, in attesa che arrivi anche quella degli ammortizzatori sociali. Le prime indiscrezioni hanno fatto intendere che la cassa integrazione sarà prorogata nell’ordine di 8-9 settimane, ossia per arrivare fino a Dicambre con il blocco dei licenziamenti.

Si ricorda che il blocco dei licenziamenti ha scadenza fissata per il 31 Ottobre 2021, duque la proroga è asai urgente per evitare il licenziamento di molti dipendenti. Per tutti coloro che vedranno la scadenza della cassa integrazione covid a Ottobre, avranno diritto alla proroga gratuita fino a Dicembre.

Novità non solo per la cassa integrazione

La proroga non riguarderà solo la Cassa integrazione covid ma anche altre misure, come ad esempio la quarantena equiparata alla malattia non prevista. Sono infatti 900 i milioni che andranno a finanziare la misura, per il periodo antecedente al 31 Dicembre 2021.

Insieme al decreto per la cassa integrazione e per la quarantena obbligata, si vuole intervenire per salvare 100mila lavoratori in somministrazione che sono a rischio licenziamento. Ancora non vi sono notizie ufficiali a riguardo da parte del governo, dunque bisogna attendere eventuali novità.