Cedolare secca: novità e regole 2023

Camilla Principi
  • Dott. in Scienze della Comunicazione
02/06/2023

Nel 2023 sono state introdotte alcune novità riguardanti le regole e le tasse per l’applicazione della cedolare secca sugli affitti. La cedolare secca è un regime agevolato che consente ai proprietari di case in affitto di pagare un’unica imposta sostitutiva di Irpef e altre imposte, ma solo in determinate condizioni.

Affitto

Le regole e le tasse per la cedolare secca nel 2023 prevedono l’applicazione di due aliquote: il 10% per i contratti a canone concordato (3+2) e il 21% per i contratti a canone libero (4+4). L’imposta sostitutiva comprende l’Irpef, l’addizionale comunale e regionale, l’imposta di registro e l’imposta di bollo.

L’aliquota del 10% si applica solo ai contratti a canone concordato in determinati Comuni con mancanza di soluzioni abitative o densamente popolati, nonché ai contratti di affitto a studenti universitari, per affitti transitori e nei Comuni colpiti da calamità naturali.

Cedolare secca: chi può applicarla?

 

La decisione di applicare la cedolare secca deve essere presa dal proprietario al momento della stipula del contratto di locazione e deve essere scelta durante la registrazione del contratto tramite il modello RLI presso l’Agenzia delle Entrate.

È importante notare che la cedolare secca si applica solo ai contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e il contratto deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla sua stipula.

Affitto
Autore: Tumisu / Pixabay

Se si opta per la cedolare secca, il proprietario non può modificare l’importo del canone di locazione in base all’andamento dei prezzi Istat. Il canone di affitto pagato tramite la cedolare secca deve rimanere invariato fino alla scadenza naturale del contratto.

Cedolare secca: le novità

Passando alle novità del 2023, riguardano principalmente gli affitti brevi con una durata massima di 30 giorni. In questi casi, la registrazione del contratto non è obbligatoria, ma è possibile optare per la cedolare secca direttamente nella dichiarazione dei redditi.

È importante sottolineare che dal 2021, per gli affitti brevi, è possibile applicare la cedolare secca solo se si affittano al massimo quattro appartamenti nell’anno. Inoltre, il nudo proprietario che affitta un immobile a terzi non può usufruire della cedolare secca, poiché questo regime è alternativo al regime ordinario di tassazione del reddito fondiario solo per i proprietari.

Un’altra novità del 2023 riguarda l’usufrutto: i nudi proprietari che hanno case in usufrutto non possono applicare la cedolare secca per gli affitti.

Infine, nel 2023 il regime della cedolare secca non può essere applicato ai contratti di locazione conclusi con conduttori che esercitano attività di impresa o lavoro autonomo, ad eccezione dei locali commerciali classificati nella categoria C1.