Concorsi pubblici: cosa cambia dal 2023?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
12/07/2023

Arrivano importanti novità per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione: nel dettaglio sono in arrivo novità importanti per quanto riguarda gli stipendi e i concorsi che si possono sostenere. Vediamo quali sono le novità e cosa cambierà nel 2023.

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Dopo giornate di attriti e forti tensioni tra gli esponenti della maggioranza e le forze di opposizione, il decreto sulla Pubblica amministrazione presentato in Aula dal governo di Giorgia Meloni ha incassato il voto di fiducia alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. Quali sono le novità e cosa cambierà? Approfondiamo insieme la questione.

Decreto PA: quali sono le novità?

Lavoro

Quali sono le principali misure inserite all’interno del decreto PA? Partono le polemiche per quanto riguarda la Corte dei Conti, nel dettaglio in riferimento alla limitazione del controllo concomitante che il nostro ordinamento riserva ai magistrati. La maggioranza ha deciso di escludere questa voce dal voto finale. Si è inoltre affrontato il tema dello scudo erariale: cosa sarebbe?

Lavoro: quali dipendenti posticiperanno la pensione?

Il nuovo decreto si occupa di stabilire chi non verrà mandato in pensione, in quanto ancora necessari per lo svolgimento delle mansioni pubbliche. Questo vale anche per i giovani che vogliono andare presso aziende private: si tratta della limitazione alla fuga dei tecnici, ritenuti assai importanti nell’economia della PA.

Cos’è lo scudo erariale?

Approfondiamo nel dettaglio cos’è e come funziona lo scudo erariale. Questo prevede una maggior tutela degli operatori pubblici in caso di atti illeciti. Tale strumento infatti limita le responsabilità dei dipendenti pubblici solo a casi di dolo e quando si verificano omissioni gravemente colpose. 

Decreto PA: quali polemiche ci sono?

Lavoro

Non tutte le norme del decreto sono state digerite dagli addetti ai lavori. In particolare hanno destato critiche le seguenti:

  • individuare un numero di posti prestabilito (differente da bando a bando, ma indicabile attorno al 15% del totale) da assegnare ai volontari del servizio civile universale nelle procedure di concorso pubblico per i ruoli non dirigenziali e negli istituti di supporto agli enti locali;
  • viene fissato a 36 mesi il periodo massimo di aspettativa non retribuita per i dipendenti pubblici, mentre è ampliata la platea dei Comuni che possono utilizzare personale assunto a tempo pieno di altre amministrazioni locali;
  • vengono messe a punto diverse assunzioni straordinarie che riguardano i lavoratori più giovani e la Polizia di Stato, mentre ci sono anche altre modifiche che riguardano i dirigenti scolastici, che d’ora in avanti avranno meno problemi nell’ottenimento dello spostamento presso un’altra sede.