Condizionatori, arriva la stretta: limiti sulle temperature e sanzioni

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
22/04/2022

La crisi energetica di questi mesi ha obbligato il governo Draghi a intervenire per mitigarne gli effetti negativi. L’esecutivo ha previsto una serie di misure atte finalizzate ad attenuare le conseguenze della crisi, a partire dalla stretta sulle temperature dei condizionatori all’interno delle Pubbliche amministrazioni. Vediamo insieme nel dettaglio.

White air conditioning and a stream of fresh cold air on a background of a gray wall. The concept of heat, cool air, cooling, freshness.A causa della crisi energetica, alimentata per gran parte dalla guerra in Ucraina, il governo Draghi ha emanato una serie di misure per scongiurare il più possibile gli impatti negativi della crisi, introducendo anche una stretta sull’utilizzo dei condizionatori all’interno degli uffici pubblici.

Vediamo insieme quali sono le novità in merito.

Condizionatori: stretta negli uffici pubblici

Air, ConditioningL’emendamento del Movimento 5 Stelle al decreto bollette che impone la stretta sui termosifoni e i condizionatori negli uffici pubblici è stato approvato dalle  commissioni Ambiente e Attività produttive. Pertanto, dal 1° maggio al 31 marzo 2023 la media ponderata della temperatura negli edifici pubblici in estate non dovrà essere inferiore a 27 gradi, con 2° di tolleranza, e non dovrà superare i 19 gradi in inverno.

Questo tipo di limitazioni non riguardano cliniche, ospedali e case di cura. Tuttavia, continuano i controlli  nei singoli edifici e l’ipotesi di estendere le regole anche ai privati; infatti, in caso di violazione delle regole, sono previste multe dai 500 ai 3 mila euro.

Nonostante ciò, stando a quanto comunicato dal Corriere della Sera, l’aspetto dei controlli risulta essere piuttosto complesso; infatti, sarebbe necessario condurre le verifiche in ogni immobile della Pubblica amministrazione. Se la norma fosse estesa ai privati, quindi alle aziende alle case degli italiani, il sistema dei controlli si complicherebbe ancora di più.

Attualmente nelle case non si dovrebbero superare i 20 gradi in inverno, con fasce di accensione dei termosifoni che variano in base alla zona in cui si vive. Inoltre, secondo il Corriere della Sera, potrebbe arrivare anche un decreto per diminuire il consumo elettrico dei comuni limitando il numero dei lampioni accesi e le ore di illuminazione.