Congedo parentale 2023: spetta anche per figli residenti all’estero?
I genitori possono usufruire del congedo parentale, ossia del periodo di astensione dal lavoro per prendersi cura del proprio figlio, anche se quest’ultimo risiede all’estero? Scopriamolo insieme.
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del proprio figlio nei suoi primi anni di vita, fino al 12esimo anno di età. Ma spetta anche nel caso in cui il figlio risieda all’estero? Vediamo insieme cosa prevede la normativa in merito.
Congedo parentale anche per figli residenti all’estero
Come riportato da La Legge per Tutti, il congedo parentale è un diritto che può essere esercitato anche se il figlio risiede all’estero. Il datore di lavoro può verificare solo le modalità di esercizio del congedo richiesto, ma non può rifiutare tale richiesta. La normativa di riferimento non fa alcun riferimento alla residenza dei genitori o dei figli.
Come funziona il congedo parentale
L’art. 28 del decreto legislativo n. 151/2001 stabilisce che il padre lavoratore ha diritto a astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice, in caso di morte o di grave infermità della madre, ovvero di abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre.
Quanto dura il congedo parentale
Per ogni bambino nei primi 12 anni di vita, i genitori hanno diritto di astenersi dal lavoro per un periodo complessivo, tra i due genitori, non superiore a 10 mesi.
La fruizione del congedo parentale può essere giornaliera o oraria, ed è consentita in misura pari alla metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga quadrisettimanale o mensile immediatamente precedente a quello nel corso del quale ha inizio il congedo parentale.
Se il padre lavoratore esercita il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi, il limite complessivo dei congedi parentali dei genitori è elevato a 11 mesi. Il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche se l’altro genitore non ne ha diritto.
Congedo parentale all’80%: la novità della Legge di Bilancio
A partire dal 2023, la legge di Bilancio 2023 prevede che per la durata massima di un mese di congedo e fino al sesto anno di vita del bambino, l’indennità del congedo parentale può essere elevata dall’attuale 30% dell’indennità alla nuova misura dell’80% della retribuzione.
La nuova misura può essere fruita in alternativa tra i genitori e trova applicazione con riferimento ai lavoratori dipendenti che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31 dicembre 2022.
La richiesta di congedo va fatta per iscritto al datore di lavoro almeno cinque giorni prima e, fino a quando non ci sarà una contrattazione collettiva che regolerà le modalità, il datore di lavoro non potrà rifiutare tale richiesta.