Consumi in Italia 2021: dati, previsioni e paure
Confcommercio: bilancio nero per i consumi degli italiani nel 2020. Crollo dell’11,7 %, per un valore di oltre 126 miliardi di euro. Minimi storici anche sul fronte della domanda pro capite, calata di circa 2.000 euro. Pessimi anche i consumi degli stranieri, in negativo del 60,4%.
Confcommercio ha diffuso i dati sui consumi in Italia nel 2020. Numeri drammatici, con minimi storici che non si toccavano dal secondo dopoguerra.
Registrato un crollo dell’11,7%, per un controvalore di 126 miliardi di euro e con un calo della domanda pro capite stimato in circa 2.000 euro. Di questi, 27 miliardi derivano dai consumi degli stranieri, precipitati di oltre il 60%.
Secondo le previsioni, solamente nel 2023 si tornerà ad oscillare sui livelli di domanda pre-Covid.
Consumi in Italia: 2020 anno nero
Il 2020 porta con sé dati drammatici per quanto riguarda i consumi in Italia. Confcommercio ha diffuso i numeri sull’anno nero della pandemia:
- – 11,7% il crollo totale dei consumi, per un valore di 126 miliardi di euro;
- 27 miliardi sarebbero riferibili ai consumi degli stranieri, calati del 60,4%;
- la domanda pro capite è scesa di circa 2.000 euro.
Bilancio pessimo quindi, come non si vedeva dal secondo dopoguerra.
Le percentuali di perdite più elevate si sono registrate nelle regioni del Centro-Nord, soprattutto sul lato dei consumi degli stranieri:
- – 15,3% in Veneto;
- – 15,1% in Valle d’Aosta;
- – 13,7%in Friuli Venezia Giulia;
- – 12,9% nel Lazio;
- – 12,6% in Piemonte.
Nel complesso, il calo più imponente della domanda si è verificato nel Nord Italia (-12,5%), seguito dalle regioni del Centro (– 12,3%) e da quelle del Sud (– 9,5%), le quali, però, si trovavano già prima della pandemia in una situazione di declino dei consumi.
Consumi in Italia: le previsioni per il 2021
Per quanto riguarda le previsioni per il 2021, le stime sembrano auspicare una ripresa graduale della domanda: + 3,8% per i consumi totali, come emerge dall’ultimo rapporto di Confcommercio.
Anche il presidente Carlo Sangalli appare ottimista, seppur consapevole che per recuperare quanto perso durante la pandemia ci vorranno almeno due anni:
“L’economia italiana si è rimessa in moto ma a velocità differenti. Ci sono regioni, imprese e settori, come soprattutto il turismo e la cultura, che torneranno ai livelli pre-covid solamente nel 2023.”