Contanti, pagamenti e prelievi: quali sono i limiti per il 2022?

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
13/06/2022

Dal 1° gennaio 2022 il limite massimo per i pagamenti effettuati in contanti è fissato a 2.000 euro, mentre per il ritiro del cash presso gli sportelli ATM non c’è una soglia precisa da rispettare. Vediamo più da vicino cosa dice la normativa in vigore.

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Per il 2022, la soglia massima per i pagamenti effettuati in contanti si attesta a 2.000 euro. Per quanto riguarda il ritiro di contanti presso gli sportelli ATM, invece, non è previsto un limite definito, ma sopra determinate cifre si attiva automaticamente il sistema dei controlli.

Vediamo nel seguente articolo tutto ciò che serve sapere a riguardo.

Prelievi e pagamenti in contanti: i limiti

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La normativa in vigore impone per il 2022 il limite di 2.000 euro per i pagamenti effettuati in contanti. Il limite è valido sia per i pagamenti verso le aziende che per quelli destinati ad altre persone, compresi i compensi dei professionisti e i regali (come le donazioni a figli o parenti): in tutte queste situazioni, se l’importo è superiore a 1.999,99 euro vige l’obbligo di utilizzare necessariamente mezzi tracciabili, come bonifici bancari o postali, assegni, carte di credito o di debito, carte prepagate e bancomat.

Per le operazioni in contanti superiori al limite consentito, tuttavia, la banca può chiedere all’utente di giustificare l’operazione: in base alla risposta di quest’ultimo, la stessa banca deciderà se segnalare o meno l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

Prelievo di contanti: nessun limite

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Per quanto riguarda il limite di contanti da ritirare, invece, non è previsto alcun tetto massimo per i privati. Tuttavia, il sistema dei controlli prevede che, nel caso in cui venga superata la soglia di 10.000 euro in un mese, l’istituto di credito è obbligato a chiedere spiegazioni a riguardo al proprio cliente, in base a quanto previsto dalla normativa in materia di antiriciclaggio.

Se si tratta di operazioni sospette, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), avvisata dalla direzione centrale della banca, informerà la Procura della Repubblica, che a sua volta deciderà se avviare o meno ev