Contributi commercio al dettaglio 2022: importi, scadenza e quando spettano
Potranno essere richiesti fino alle ore 12 del 24 maggio 2022 i nuovi contributi destinati alle attività di commercio al dettaglio. La misura è stata introdotta dal decreto Sostegni ter. Le istanze vanno inoltrate direttamente sul sito del Ministero dell0 Sviluppo Economico.
Si potranno richiedere fino alle ore 12 del prossimo 24 maggio i nuovi contributi a fondo perduto destinati alle attività di commercio al dettaglio. Le domande vanno presentate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Vediamo insieme i dettagli della misura e chi può ricevere i fondi.
Contributi commercio al dettaglio: domande e beneficiari
Le domande per i contributi a fondo perduto destinati alle attività di commercio al dettaglio vanno inviate sul sito del MiSE entro le ore 12 del 24 maggio 2022.
I contributi a fondo perduto sono destinati alle attività di commercio al dettaglio in esercizi non specializzati, di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati e di apparecchiature audio e video in esercizi specializzati e le attività dei seguenti gruppi di commercio al dettaglio in esercizi specializzati:
- prodotti per uso domestico;
- articoli culturali e ricreativi;
- articoli di abbigliamento;
- calzature;
- cosmetici;
- articoli di profumeria e di erboristeria, fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici;
- orologi e articoli di gioielleria;
- altri prodotti esclusi quelli di seconda mano;
- attività di commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi;
- commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature e di altri prodotti;
- commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati.
Contributi commercio al dettaglio: importi e requisiti
Di seguito i requisiti che le attività di commercio al dettaglio devono rispettare per accedere ai contributi
- aver registrato nel 2019 ricavi non superiori a 2 milioni di euro;
- aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019;
- avere sede legale o operativa nel territorio dello Stato;
- risultare regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel registro delle imprese;
- non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
- non essere destinatarie di sanzioni interdittive, come l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi, il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Queste, invece, l’entità delle somme erogate:
- 60% della perdita per i soggetti con ricavi 2019 non superiori a 400 mila euro;
- 50% della perdita per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 400 mila euro e fino a 1 milione di euro;
- 40% della perdita per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 1 milione di euro e fino a 2 milioni di euro.