Contributi INPS per la pensione: come funzionano e quali sono i limiti
I contributi INPS per la pensione dipendono dal reddito del lavoratore, con limiti minimi e massimi. Il “massimale contributivo” è un limite annuale variabile che si applica a tutte le categorie di lavoratori e nel 2023 è di 113.520 euro.
I contributi versati all’INPS per la pensione sono un aspetto fondamentale della previdenza sociale in Italia. Questi contributi dipendono dal reddito del lavoratore e possono variare notevolmente in base allo status lavorativo.
In questo articolo, esamineremo come funzionano questi contributi, i limiti massimi e minimi e le variazioni nel tempo.
Contributi INPS: la dipendenza dal reddito
I contributi INPS per la pensione sono strettamente legati al reddito del lavoratore. Maggiore è il reddito, maggiore sarà l’importo dei contributi.
Nel caso dei lavoratori dipendenti, il datore di lavoro copre la maggior parte dei contributi (23,9%), mentre il lavoratore contribuisce per circa il 9,1%. Per i lavoratori autonomi, invece, l’intero importo è a carico del lavoratore.
Limiti minimi e massimi
Indipendentemente dal reddito, esistono limiti minimi e massimi per i contributi INPS per l’assicurazione contro invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS). Ad esempio, nel 2023, il reddito minimo giornaliero imponibile è di 53,95 euro per i lavoratori subordinati, ma questo valore vale anche per autonomi e lavoratori agricoli.
Il concetto di massimale
Il “massimale contributivo” è un limite superiore al di sopra del quale i contributi non possono essere versati, indipendentemente dall’ammontare del reddito. Questo limite, introdotto nel 1996 dopo la riforma Dini, si applica a tutte le categorie di lavoratori nel sistema contributivo. Tuttavia, coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996 non sono soggetti a questo limite, a meno che non abbiano scelto di aderire al sistema contributivo.
L’importo del massimale
L’importo del massimale contributivo non è fisso ma varia annualmente in base all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (variazione Istat). Nel 2023, questo limite è stato stabilito a 113.520 euro. Non è legato al numero di contratti di lavoro, quindi anche chi ha più contratti può superare questa soglia e pagare il massimale.
Limiti per Artigiani e Commercianti
Per artigiani e commercianti, il limite massimo ai contributi è basato sulla retribuzione massima consentita, anch’essa soggetta a revisione annuale in base all’inflazione calcolata dall’Istat.
Nel 2023, il reddito annuo al di sotto del quale i contributi IVS sono dovuti è di 86.983 euro. Gli artigiani versano un’aliquota del 24%, mentre i commercianti pagano il 24,48%. I versamenti vengono effettuati quattro volte all’anno tramite il modello F24, nelle seguenti date: 16 maggio, 21 agosto, 16 novembre e febbraio 2024.