Crisi in Ucraina: l’effetto sulle materie prime

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
05/03/2022

Lo scoppio della guerra in Ucraina sta portando come conseguenze un aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime, tra cui il petrolio. L’aumento si sta spargendo a macchia d’olio e sta coinvolgendo anche metalli preziosi e il grano su tutti. 

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Tutto il mondo è stato duramente colpito dall’aumento delle materie prime, che si è intensificato ancora con lo scoppio della guerra in Ucraina. Storicamente Russia ed Ucraina sono tra i principali fornitori di gas e petrolio su scala mondiale, dunque lo scoppio di una crisi non ha fatto altro che aumentare la volatilità sui mercati di questi beni.

L’Ucraina è inoltre considerata essere il granaio d’Europa, infatti anche il prezzo di questo bene ha subito un’impennata vertiginosa. Approfondiamo insieme la questione.

Materie prime: quali stanno crescendo di prezzo?

Diesel

Vediamo quali sono le materie prime con l’aumento del prezzo più importante del momento. In primis vi è il prezzo del petrolio greggio estratto nel Brent, il cui valore ha raggiunto la cifra record di 118 dollari al barile. Anche sui mercati principali i futures sul petrolio hanno raggiunto cifre importanti, intorno ai 115 dollari.

Discorso analogo può essere fatto per il mais, i cui contratti stanno raggiungendo cifre elevatissime, tra cui ad esempio alla borsa di Chicago.

Materie prime: in ascesa anche i prezzi dei metalli

Metallo

L’inflazione sta colpendo anche i metalli, dai più pregati quali ad esempio l’oro ai meno pregiati come l’alluminio e i nichel. Per l’alluminio il prezzo è salito alle stelle, con un aumento del 2,3%, per una tonnellata al momento sono necessari ben 3650 dollari.

Il nichel, metallo molto utile per la produzione di batterie, è aumentato del 4% a ben 26 mila dollari alla tonnellata. Ad oggi anche il palladio ha un trend in aumento, con variazione positiva del 2,46%.

Tutti questi aumenti dei prezzi stanno facendo pensare gli esperti che si potrebbe assistere al così detto fenomeno della stagflazione, ossia prezzi ai massimi storici ma senza crescita economica per gli stati.