Crisi in Ucraina: stop alle vendite anche da Stellantis

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
11/03/2022

Si allunga la lista delle aziende che stanno bloccando le vendite da e per la Russia. Dopo le sanzioni di Europa e USA, le aziende hanno infatti preso la decisione autonoma di bloccare il commercio con Mosca: ultima tra queste è il colosso dell’automotive Stellantis. 

Auto

Non si ferma la lista di società che stanno bloccando il proprio commercio con la Russia: dopo le prime società, per lo più enti creditizi, la lista si è allungata fino ai colossi del fast-food come Mc’Donald’s o dell’intrattenimento come Disney. Dopo l’annuncio di voler uscire dalla rete globale internet, sembra che la Russia sia destinata ad essere sempre più isolata dal mondo.

Approfondiamo insieme la questione, cercando di capire gli scenari futuri.

Guerra in Ucraina: stop al commercio unanime da e per la Russia

RUSSIA

Tutte le più grandi compagnie e marchi del mondo sembrano aver preso la decisione unanime di condannare l’atroce guerra cui si sta assistendo da ormai due settimane in Ucraina. Oltre alla presa di posizione politica, moltissime di queste hanno deciso di intervenire concretamente, sia assistendo il popolo ucraino, sia interrompendo il commercio da e per la Russia.

Dai grandi marchi di moda quali Chanel, LVMH e Gucci, fino ad arrivare ai giganti della tecnologia come Samsung o Apple, sembra che il popolo russo sia sempre più isolato dal mondo. Non rimangono che le compagnie cinesi, per lo più di telefonia, ad assistere lo storico alleato in questa situazione.

Stellantis: stop al commercio in Russia

Highway, road viewed inside automobile. Vector illustration

La vicenda degli stop commerciali con la Russia riguarda anche le aziende italiane, dove oltre alle già citate imprese della moda, anche il settore automotive ha deciso di schierarsi. La franco-italiana Stellantis, produttore di Fiat e Peugeot, ha deciso di troncare i rapporti economici con Mosca, con effetto immediato.

Oltre a questo, vi è anche la vicinanza ai propri dipendenti operanti in Ucraina, ai quali stano arrivando aiuti concreti da parte del colosso internazionale.