Decreto Carburanti: quali sono le novità?
Il decreto Carburanti ha ricevuto l’ok da parte della Camera dei Deputati, portando con sé delle importanti novità. Il provvedimento introduce alcune modifiche sull’obbligo dei prezzi medi e delle sanzioni applicabili. Approfondiamo insieme la vicenda nel seguente articolo.
Il Governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul Decreto carburanti che è atteso oggi per la votazione finale per poi rimbalzare al Senato. Il testo del provvedimento ha ricevuto alcune correzioni dopo le proteste dei benzinai, ma rimane l’obbligo dell’esposizione dei prezzi medi.
Vediamo i dettagli della vicenda nel seguente articolo.
Decreto Carburanti: ok ai prezzi medi
Vediamo in primis quali sono state le modifiche al testo effettuate dalla Camera. La conferma principale è che resta l’obbligo per i distributori di esporre i prezzi medi. Questo deve essere fatto con adeguata evidenza. I valori da esporre saranno calcolati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Decreto Carburanti: quanti fondi sono stati stanziati?
L’approvazione del Decreto per i carburanti comporta anche la messa a budget di un fondo ad hoc. Questo ammonterà a 500mila euro per il 2023 e di 100mila euro per il 2024 per lo sviluppo di un’app che consenta agli automobilisti di sapere in modo semplice e rapido i prezzi medi sul territorio di benzina e diesel, di cui abbiamo riportato qui gli aumenti nonostante i ribassi.
Decreto Carburanti: quali sono le sanzioni?
Diamo ora un’occhiata alle sanzioni che rischiano di prendere i distributori in caso di mancato rispetto delle disposizioni in materia. Le sanzioni amministrative potranno andare dai 200 euro a un massimo di 2mila euro. Le multe sono collegate alla modalità di esposizione dei prezzi medi, che verrà resa nota con un secondo decreto.
Quando si rischia la sospensione dell’attività?
Vediamo quali sono infine i casi in cui potrebbe scattare la sospensione dell’attività. Ciò può avvenire se il distributore viola le regole per almeno 4 volte, anche non consecutive. In questi casi la chiusura forzata potrebbe durare un massimo di 30 giorni.