Def 2023, taglio del cuneo fiscale: cosa cambia in busta paga

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
13/04/2023

Tra gli interventi prevista dal Def recentemente varato dal governo italiano è compreso anche il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Vediamo insieme cosa cambia in busta paga.

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Il governo italiano ha varato il Def, il documento di economia e finanza che prevede le azioni che l’esecutivo intende intraprendere per quanto riguarda la spesa pubblica e il debito dello Stato.

Tra le novità del Def varato, c’è il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, pari a circa 3 miliardi di euro. Tale intervento è destinato ai lavoratori con un reddito fino a 25mila euro lordi annui e durerà da maggio a dicembre 2023.

Taglio del cuneo fiscale: aumento dei beneficiari

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Il cuneo fiscale contributivo, che misura il peso delle tasse sul lavoro, ha un impatto significativo sulla busta paga dei lavoratori in Italia, con un peso del 46,5%, uno dei più elevati tra i Paesi dell’Ocse.

Con il nuovo taglio del cuneo fiscale, le cifre destinate a beneficiare i lavoratori della fascia di reddito fino a 25mila euro lordi annui dovrebbero crescere, portando un aumento in busta paga di circa 25-30 euro mensili, ovvero da 300 a 360 euro annui.

Taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti

Gli interventi sul cuneo fiscale riguardano principalmente i lavoratori dipendenti, con un costo totale di circa 5 miliardi di euro. Il nuovo taglio del cuneo fiscale estende l’esonero del 3% sulla quota dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti con reddito fino a 25mila euro lordi annui.

Per la fascia retributiva tra 25mila e 35mila euro è stato invece confermato l’esonero contributivo del 2%. Se l’intervento avverrà quest’anno, nel periodo compreso tra maggio e dicembre, le cifre del taglio del cuneo fiscale saranno destinate a crescere ancora di più.

Le richieste di Confindustria e le scelte del governo

Confindustria aveva chiesto un taglio strutturale del costo del lavoro attorno ai 16 miliardi di euro, con l’obiettivo di consegnare ai lavoratori della fascia di reddito fino a 35mila euro quasi una mensilità in più di stipendio per tutta la vita lavorativa.

Il governo, invece, ha scelto un taglio temporaneo del cuneo fiscale, che, sebbene sia destinato ai lavoratori con redditi bassi, sembra non essere sufficiente per soddisfare le richieste delle associazioni di categoria. Tuttavia, il taglio del cuneo fiscale può essere un modo per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e contribuire alla moderazione della crescita salariale.

Intervento a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie

Il taglio del cuneo fiscale può rappresentare un modo per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e contribuire alla moderazione della crescita salariale. Nonostante le richieste di Confindustria, il governo ha deciso di adottare una misura temporanea per ridurre il cuneo fiscale, con un costo di circa 3 miliardi di euro, a favore dei lavoratori dipendenti con redditi bassi.