Dialer: perché Google li ha stoppati?

Camilla Principi
  • Dott. in Scienze della Comunicazione
06/07/2014

L’iniziativa del motore di ricerca per frenare le truffe che avvengono a danno dei consumatori. I siti rischiano la cancellazione dagli Adwords del motore di ricerca.

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Mercato in fermento quello dei dialer. Dopo che varie associazioni di consumatori hanno denunciato parecchie società per truffa e frodi perpetuate con dialer, Telecom Italia ha annunciato la disabilitazione gratuita, dal primo Giugno dei famosi numeri con prefisso 709 utilizzati anche per i costosi collegamenti dialer.

Ma la notizia, forse più grave per i siti che fanno uso di dialer, è quella che proviene da una e-mail di Google Italia spedita ieri sera agli inserzionisti paganti di Adwords. Una e-mail che darà una sterzata pesante a tutto il settore dei dialer.
In questa mail, si concede una settimana di tempo a tutti i siti con dialer per regolarizzarsi secondo nuove regole di comportamento improntate alla massima chiarezza e trasparenza, pena la cancellazione dal principale motore di ricerca mondiale.

Dialer: quali sono le regole da seguire?

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Tre punti fondamentali:

1) Indicare l’uso di Dialer nel testo dell’annuncio AdWords. Il termine Dialer (D maiuscola, no abbreviazioni) deve essere incluso nel testo dell’annuncio.

2) Fornire nello spazio “immediatamente visibile” della pagina di destinazione un messaggio facilmente leggibile, con una dimensione carattere di almeno 10 punti, in cui si informa dell’utilizzo del Dialer e del costo al minuto in formato numerico (non testuale), della chiamata effettuata tramite il Dialer.

3) Dare agli utenti la possibilità di scegliere se avviare o meno il download. I download non devono essere avviati in maniera automatica, né possono essere consentite le operazioni automatiche associate ad ActiveX; per avviare il download, gli utenti devono fare clic su OK nella relativa finestra di dialogo.
Se non è prevista la possibilità di interrompere il download facendo clic su ‘No’, l’annuncio non verrà approvato.

Inoltre, l’uso dei Dialer non deve essere riproposto se l’utente ha già espresso parere negativo. Se, dopo aver fatto clic su ‘No’, riappare automaticamente una finestra di dialogo, l’annuncio non verrà approvato.

Tutte condizioni molto dure, non applicate da numerosi siti (forse la maggioranza), ma che sono indispensabili per regolarizzare un mercato cresciuto in un modo selvaggio.

Una considerazione è doverosa: noi non condanniamo l’uso dei dialer che può essere un metodo intelligente di pagamento se ben utilizzato. Condanniamo e lo facciamo fermamente l’uso truffaldino del mezzo, con collegamenti a 2 euro al minuto, senza indicare chiaramente le condizioni di uso e con trucchetti spiccioli e puerili, ma ben funzionanti, come l’abbassamento del volume del modem per non far sentire la disconnessione o l’utilizzo dei FastDialer che ti fanno accedere a connessioni a pagamento senza avvertirti.

Ma, in tutta questa situazione, quello che ci scoraggia di più, come ben detto da Paolo de Andreis di Punto-informatico, è la totale assenza delle autorità competenti. Anzi, si devono muovere in maniera indipendente i carrier telefonici (vedi Telecom Italia) per dare regole a questo settore: ma gli stessi operatori telefonici guadagno cifre stratosferiche attraverso i dialer e hanno tutto l’interesse a non porre rigidi paletti.

Fortunatamente ci sembra che ancora un volta Internet, un mondo ancora troppo lontano e poco capito dalle istituzioni, abbia deciso di autoregolamentarsi, partendo da uno dei maggiori protagonisti dell’Internet mondiale che dalle inserzioni pubblicitarie dei dialer guadagna parecchio, ma che ha compreso, probabilmente, che ne va a scapito della sua immagine e del suo stesso core business (le ricerche).

Se non immediatamente, almeno nel lungo periodo. Sarà la volta buona e dopo Google altri ne seguiranno l’esempio?