Dichiarazione IMU 2022, nuova proroga: scadenza e quando va inviata
Dichiarazione IMU 2022: c’è tempo fino al 30 giugno 2023 per inviare il documento. L’iniziale scadenza per il 2022 era fissata al 30 giugno, poi slittata al 31 dicembre, ma l’ulteriore proroga è stata disposta per concedere più tempo alla Conferenza Stato-Città per approvare del nuovo modello di dichiarazione.
Dichiarazione IMU 2022: il documento potrà essere inviato entro il 30 giugno 2023. La dichiarazione doveva essere presentata entro il 30 giugno 2022, ma il Governo ha deciso di prorogare il termine ultimo per l’adempimento prima al 31 dicembre 2022 e poi al 30 giugno di quest’anno.
Vediamo nel dettaglio i casi in cui si è obbligati ad inoltrare la dichiarazione.
Dichiarazione IMU 2022: c’è ancora tempo
C’è ancora tempo per presentare la Dichiarazione IMU 2022. Il decreto Milleproroghe approvato a dicembre 2022, infatti, ha modificato il calendario degli adempimenti fiscali, tra cui, appunto, quello relativo all’Imposta Municipale Unica.
Il provvedimento, nello specifico, ha posticipato la data ultima per inviare il documento al 30 giugno 2023, in modo da dare ancora più tempo alla Conferenza Stato-Città per l’approvazione del nuovo modello di dichiarazione e ai contribuenti e agli intermediari di familiarizzare con la nuova modulistica.
Dichiarazione IMU 2022: quando va inviata
L’obbligo di inviare la dichiarazione IMU 2022 è riferito agli immobili che godono di riduzioni di imposta, ad esempio:
- fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto inutilizzati;
- fabbricati di interesse storico o artistico;
- fabbricati per i quali il comune ha deliberato la riduzione dell’aliquota;
- fabbricati costruiti e destinati alla vendita;
- terreni agricoli e non coltivati posseduti e condotti da coltivatori diretti o IAP.
Inoltre, l’imposta è dovuta quando il comune non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell’obbligazione tributaria, ad esempio:
- l’immobile è stato oggetto di locazione finanziaria;
- l’immobile è stato oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali;
- l’atto costitutivo, modificativo o traslativo del diritto ha avuto a oggetto un’area fabbricabile;
- il terreno agricolo è divenuto area fabbricabile;
- l’area è divenuta edificabile in seguito alla demolizione del fabbricato;
- l’immobile è assegnato al socio della cooperativa edilizia a proprietà divisa, in via provvisoria;
- è variata la destinazione ad abitazione principale dell’alloggio;
- è stato acquisito o perso nel corso dell’anno l’esenzione IMU;
- il fabbricato appartiene al gruppo catastale D ed è posseduto da imprese e distintamente contabilizzato.