Dichiarazione Iva 2023: come presentarla e relative sanzioni
Le istruzioni per la presentazione della dichiarazione Iva sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate e nel seguente articolo affronteremo la questione. Attenzione alla compilazione: sono previste particolari sanzioni per chi non rispetta le regole.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i modelli e le istruzioni per la dichiarazione Iva 2023, relativamente al periodo d’imposta 2022. Vediamo quali sono le scadenze, modalità di presentazione, le regole per la compensazione, e tutte le informazioni importanti riguardanti la dichiarazione Iva 2023.
Dichiarazione Iva: chi deve presentarla?
Vediamo in primis chi sono i soggetti tenuti alla presentazione della dichiarazione Iva 2023. Solitamente è una procedure che coinvolge tutti i proprietari di partita Iva, che dovranno compilare il modello nelle modalità ed entro le tempistiche previste dall’ordinamento. La procedura va fatta su tutte le operazioni, sia attive che passive, purché siano state svolte nell’esercizio di competenza: in questo caso si tratta del 2022.
Dichiarazione Iva: i soggetti obbligati
Ecco di seguito quali sono i soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione Iva:
- chi utilizza specifici metodi di determinazione dell’Iva ammessa in detrazione, come i produttori agricoli;
- coloro che effettuano la liquidazione dell’Iva trimestrale;
- i soggetti che nell’anno di riferimento (2022) per cui è stato effettuato il fallimento o liquidazione coatta amministrativa.
Dichiarazione Iva: come inviarla?
Vediamo come inviare la dichiarazione Iva secondo i dettami della legge. La dichiarazione va inoltrata online, ergo è fondamentale essere muniti di identità digitale. La trasmissione spetta a:
- il diretto interessato (intestatario della partita Iva);
- un intermediario abilitato;
- attraverso altri soggetti incaricati, tramite le Amministrazioni dello Stato;
- tramite società appartenenti al gruppo.
Quando scattano le sanzioni?
I momenti i cui scattano le sanzioni sono principalmente due: in caso di dichiarazione tardiva e in caso di dichiarazione omessa. Il primo caso scatta quando al dichiarazione viene presentata oltre il 2 maggio. In questo caso la dichiarazione è valida ma dovrà essere pagata una multa che va dai 250€ ad un massimo di 2.000€.
In caso di dichiarazione omessa, le sanzioni variano in base alle tempistiche dell’invio:
- invio della dichiarazione entro il termine per la presentazione della Dichiarazione dell’anno successivo, o prima dell’inizio dell’accertamento da parte dell’Autorità. La sanzione varia dal 60% al 120% delle imposte non pagate, partendo da un minimo di 200 euro.
- invio dopo il termine per la presentazione della Dichiarazione dell’anno successivo: la sanzione varia dal 120% al 240% delle imposte non versate, con un minimo di 250 euro. Nel caso in cui le imposte non siano dovute, o siano state comunque versate, si applica una sanzione fissa tra i 250 e i 2000 euro.