Digital Global Market: ICT settore in crescita
L’ICT si conferma uno dei pochi settori immune dalla stagnazione di questi anni, sebbene l’IT tradizionale sia in caduta libera, facendo registrare un -5.8%.
Lo abbiamo anticipato nel titolo e lo andiamo a vedere più nello specifico: il settore anticrisi, pur se fra luci e ombre, è quello del mercato digitale e dell’ICT.
Il settore dell’IT: i dati italiani
L’Associazione Italiana per l’Information Technology ha reso noto il Rapporto Assinform 2013 sull’andamento del settore dell’IT.
Scorrendolo si può evincere un trend molto difforme, sia per area geografica sia per tipologia di mercato. Confrontando, ad esempio, i dati mondiali con quelli italiani si scopre che il nostro Paese viaggia in controtendenza.
Se il Global Digital Market, che aggrega l’economia digitale mondiale, cresce del 5,2% nel 2012, superando i 4.219 miliardi di dollari e rappresentando quasi il 6% del PIL mondiale, l’Italia è scesa dell’1,8 %. Il dato aggregato dell’IT, comunque migliore rispetto al calo del 2,4 % dell’economia italiana nel suo complesso, non è però sufficientemente dettagliato.
Scomponendolo si scopre, infatti, la crisi dei servizi IT tradizionali (-4,7%), il cui valore è più del 50 % del mercato, a cui si contrappone la crescita del 7,2% dei contenuti e della pubblicità digitale e quella (+2,4%) del software e delle soluzioni ICT (Information and Communication Technology).
Esiste un’economia digitale in rapida crescita, come testimoniato dal + 62% nelle vendite di smartphone, dalle 2,1 SIM per ogni utilizzatore di cellulari e dal fatto che a Internet accede ormai 68% del totale della popolazione italiana.
Se esiste poi un’economia “social” è interessante sapere che gli utenti italiani di Facebook & Co. sono arrivati a quota 17,8 milioni.
Inoltre, attualmente l’Italia conta quasi 12 milioni di utilizzatori dell’e-commerce (circa il 28 % di chi accede ad Internet), quota favorita anche dalle massicce vendite di tablet (più di 2 milioni) e di smartphone (quasi 9 milioni).
Crisi dell’IT: l’allarme di Assinform
Paolo Angelucci, presidente di Assinform, si è espresso a riguardo:
“Le stime per il prossimo anno non possono non essere segnate da un profondo pessimismo: ci attendiamo, infatti, un’ulteriore contrazione del -3,6% nel Global Digital Market (GDM), con l’IT tradizionale in caduta libera a -5,8%, un fatto che avrà pesanti ricadute soprattutto sull’occupazione, essendo un settore che attualmente impiega circa 400 mila addetti, alquanto labour intensive. Se si avvierà un vero cambiamento del quadro di riferimento, correggendo gli assetti attuali e accelerando, per esempio, il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale portando il suo braccio operativo, l’Agenzia per l’Italia Digitale, sotto la massima responsabilità politica, ovvero Palazzo Chigi, si potrebbe invertire la tendenza del GDM portandolo ad una contrazione del solo 1,5%.”
Altre misure che potrebbero contribuire ad un risultato benevolo sono il rendere il credito di imposta per la ricerca e l’innovazione una misura strutturale, dare una rapida ed equa soluzione al grave problema dei debiti della PA verso le imprese e aprire linee di finanziamento alle aziende che investono in innovazione.
Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting, è intervenuto nel rapporto Assinform e ha delineato un quadro non proprio roseo:
“In Italia sembra ampliarsi il solco fra chi intraprende la strada dell’innovazione e chi – suo malgrado perché costretto dalla crisi o per vera e propria miopia – sceglie di non scegliere e di opporre resistenza al cambiamento: la cosa vale per imprese, pubbliche amministrazioni e anche per famiglie e cittadini che sottovalutano i vantaggi del Web.”
Consoliamoci registrando il fatto che aumenta rapidamente la penetrazione degli E-Book Reader (+ 16,5 %) e quella delle Smart Tv (+ 32% in valore con oltre 1,6 milioni di unità vendute), piattaforme che offrono quindi orizzonti interessanti a chi voglia creare, per esse, contenuti e servizi.