Dipendenti statali: aumento stipendi in arrivo
Sono in arrivo grandi novità per quanto riguarda tutta la platea dei dipendenti statali: si è finalmente raggiunto l’accordo per circa 225 mila dipendenti dei ministeri. Ora si lavora per velocizzare le procedure di consegna degli arretrati, in quanto ci sono voluti 4 mesi per raggiungere lo sperato accordo.
La firma sul contratto nazionale dei lavoratori pubblici è arrivata nella giornata di lunedì 9 Maggio 2022, grazie al quale finalmente 225 mila lavoratori pubblici avranno dei benefici economici molto utili, in particolare in questo periodo storico. A preoccupare sono le tempistiche necessarie a raggiungere l’accordo: dall’accordo con i sindacati, la firma è arrivata solo dopo 4 mesi e 4 giorni dopo.
In questo periodo di tempo sono stati maturati anche degli arretrati: vediamo tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Lavoratori pubblici: sostegni per resistere all’inflazione
Gli aumenti nei contratti dei dipendenti dei ministeri pubblici sono orientati agli aumenti dei prezzi generali, che vanno avanti da mesi ormai. Si calcola che gli effetti economici sui beneficiari saranno dell’ordine di 105 euro al mese, grazie agli aumenti di stipendio cui si andrà incontro. La sfida da vincere ora è quella legata agli arretrati.
Come detto infatti, nel mentre che l’accordo veniva certificato con la Ragioneria statale, sono maturati degli arretrati importanti che spetteranno ai dipendenti pubblici. Inoltre va detto che il contratto è relativo al triennio 2019-2021 dunque si parla di somme ingenti.
Contratto pubblico: come si è sbloccata la situazione?
Cerchiamo di capire quali sono le motivazioni per cui si è sbloccata la situazione legata al contratto degli statali. Negli anni uno scenario simile si era già palesato, andando a creare un fondo apposito ma senza mai completare l’iter del finanziamento. A sbloccare la situazione è stato anche il peggiorare della situazione inflazionistica, legata in particolare allo scoppio della crisi in Ucraina.
Gli arretrati ammontano in media a circa 1400 euro pro capite, fino a picchi massimi di 2600 euro. Questi spetteranno anche i dipendenti della pubblica amministrazione che sono usciti dal mondo del lavoro o della PA.