Errori negli avvisi bonari: come riconoscerli e cosa fare

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
14/10/2023

Migliaia di contribuenti in Italia stanno ricevendo avvisi bonari dall’Agenzia delle Entrate a causa di discrepanze tra gli scontrini emessi e i dati delle comunicazioni POS. Questi avvisi segnalano errori, come duplicazioni di transazioni, e invitano i contribuenti a regolarizzare la loro situazione dovuta a entrate superiori registrate dai POS rispetto agli scontrini emessi. Vediamo insieme come rimediare.

AGENZIA DELLE ENTRATE

Migliaia di contribuenti in Italia stanno ricevendo avvisi bonari dall’Agenzia delle Entrate a causa di discrepanze tra gli scontrini emessi e i dati delle comunicazioni POS.

Questi avvisi segnalano errori, come duplicazioni di transazioni, e invitano i contribuenti a regolarizzare la loro situazione dovuta a entrate superiori registrate dai POS rispetto agli scontrini emessi.

Questa iniziativa segue un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e richiede attenzione e azione da parte dei destinatari.

Verifica degli avvisi bonari e possibilità di correzione

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Diversi contribuenti stanno riportando errori negli avvisi bonari ricevuti dall’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’importanza di una verifica accurata prima del pagamento.

Questi avvisi riguardano i pagamenti elettronici ricevuti dai contribuenti, suddivisi per mese, che non corrispondono agli scontrini emessi e riguardano l’anno d’imposta 2022.

È possibile contattare l’Agenzia delle Entrate per ottenere spiegazioni o fornire documenti che dimostrino che l’irregolarità segnalata non è reale.

Sanatoria per correggere le irregolarità

I contribuenti hanno due opzioni per regolarizzare la loro situazione. In primo luogo, possono utilizzare la sanatoria sugli scontrini prevista dal decreto legge 131 del 2023, articolo 4, per le irregolarità commesse fino al 31 ottobre 2023.

Questa sanatoria permette di risolvere le irregolarità relative agli scontrini non emessi, a condizione che non siano state oggetto di contestazioni. L’utilizzo di questa opzione evita sanzioni per le irregolarità, tra cui la sospensione della licenza e dell’autorizzazione per svolgere l’attività.

Ravvedimento operoso e riduzione delle sanzioni

Il secondo mezzo a disposizione è il ravvedimento operoso, come stabilito dall’articolo 13 del decreto legislativo 472 del 1997. Questo strumento permette di ridurre le sanzioni in base al tempo trascorso tra la scoperta dell’irregolarità e l’applicazione del ravvedimento. I contribuenti possono utilizzare il modello F24 per regolarizzare la loro situazione e pagare gli importi contestati dall’Agenzia delle Entrate.