Estate 2021: vacanze più care per gli italiani

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
22/08/2021

I risultati di una ricerca del Codacons mostrano come il costo delle vacanze sia sempre più alto. In particolare, nel 2021 i prezzi sono cresciuti moltissimo rispetto al 2020: + 17% per il trasporto aereo, + 18% per quello navale.

Vacanze

Dopo un’ulteriore ondata di Covid, numerosi italiani hanno sfruttato il periodo estivo per godersi le vacanze, in una situazione di quasi normalità.

Oltre al caldo torrido che l’estate 2021 ha portato con sé, vanno sottolineati anche gli aumenti di prezzo che stanno rendendo le vacanze estive 2021 molto più care rispetto a quelle del 2020.

Ma di quanto effettivamente sono aumentati i prezzi? Cerchiamo di approfondire la questione.

Vacanze 2021: tutti i segnali dell’aumento dei prezzi

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Uno degli indicatori principali dell’aumento dei prezzi è quello del valore degli affitti. Secondo il Codacons, stare in affitto 10 giorni costa in media l’11% in più rispetto al 2020.

La spesa pro capite, inoltre, considerando servizi e costi di spostamento, è cresciuta di 98 euro circa. Tali aumenti sono riscontrabili nelle località marittime e per altre mete molto gettonate.

Inerentemente ai trasporti, come anticipato in precedenza, sono aumentati del 18% quelli marittimi e del 17% quelli aerei. Per i soggiorni su villaggi turistici, la spesa media è cresciuta del 15%.

Va sottolineato che il paragone è stato fatto con il 2020, prima estate durante la pandemia, dove molti luoghi turistici hanno rincarato i prezzi con la scusa del Covid. Dunque, il paragone non sembra essere così ingeneroso, visto che il trend in crescita viene confermato in quasi tutti i settori.

Quanto si spende di più rispetto al 2020?

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Tirando le somme, ciò che ne risulta è che una villeggiatura di 10 giorni costa circa l’11% in più rispetto allo scorso anno. In soldi, si è passati dagli 898 euro a persona del 2020 ai 996 euro del 2021. L’incremento è di un centinaio di euro a testa.

Infine, anche bar e ristoranti confermano il trend al rialzo: fare colazione, pranzare o fare aperitivo, costa circa il 2% in più dello scorso anno, con dei picchi addirittura del 10% su alcune città.