Fondo perduto partite IVA: i controlli dell’AdE
L’Agenzia delle Entrate inizierà ad effettuare dei controlli ferrei sui contributi a fondo perduto destinati alle partite IVA. Ciò in quanto in molti, secondo i resoconti, se ne stanno approfittando e dunque c’è necessità di aumentare l’intensità dei controlli.
I controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, sulla concessione di contributi a fondo perduto per le partite IVA, aumenteranno in maniera rilevante nel 2022. Stando alle parole rilasciate a Telefisco da parte del direttore dell’Amministrazione Finanziaria.
Secondo Ruffini vi è la necessità di dare un segnale forte ai contribuenti, poiché è assolutamente illogico, in particolare in questo periodo storico, sottrarre delle somme allo Stato in maniera illecita. Gli strumenti per combattere ci sono e verranno utilizzati al meglio: approfondiamo la questione.
Fondo perduto partite IVA: partono i controlli dell’AdE
Il sistema dell’erogazione di contributi a fondo perduto, è stato molto utilizzato dai governi che si sono succeduti nel periodo della pandemia. Ciò ha portato purtroppo anche a dei casi in cui molti hanno tentato di approfittarsene, cercando di truffare lo Stato. L’Agenzia delle Entrate ha dunque deciso di intensificare i controlli, ampliandoli anche ai bonus e alle agevolazioni, per dare un forte segnale ai contribuenti.
Le parole di Ruffini in tal senso non danno scampo ad equivoci:
“Abbiamo il dovere di dare un segnale che non possono essere sottratte risorse in questo periodo”
Aiuti economici e aumento bollette: le parole del Ministro Franco
Il Ministro dell’Economia e Finanza Daniele Franco è intervenuto riguardo all’aumento dei prezzi e del caro bollette, spiegando che gli aiuti del governo dovranno essere orientati in tal senso. Non sono mancati cenni alla ripresa economica italiana. Franco ha infatti dichiarato:
“l’andamento dell’economia nel 2022 è tuttavia condizionato dal protrarsi della pandemia, dalle tensioni internazionali, e soprattutto dal costo dell’energia“.
Le misure prese a favore della lotta al rialzo dei prezzi dell’energia, ammontano a circa 5,5 miliardi di euro, che se sommati a quelli del 2021 danno un grande numero. Ulteriori misure potrebbero essere prese dal governo, qualora la crisi energetica dovesse proseguire.