Imu e Tari 2021: agevolazioni ed esenzioni

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
11/02/2021

Imu e Tari: anche per il 2021 previste agevolazioni ed esenzioni. E ci sono delle novità importanti per tutti i proprietari di immobili. Vediamo insieme in quali casi è possibile pagare in misura ridotta i due tributi locali e quando è previsto il loro azzeramento.

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L’Imu e la Tari, Imposta Municipale Unica la prima e Tassa sui Rifiuti la seconda, sono due dei tributi locali che milioni di contribuenti italiani sono chiamati a pagare annualmente.

Anche per tutto il 2021 i cittadini dovranno fare i conti con queste due imposizioni, ma esistono agevolazioni ed esenzioni che possono determinare un minor versamento per i cittadini e, in casi particolari, il totale azzeramento del tributo. Vediamole nel dettaglio.

Imu e Tari: cosa sono e quando si pagano

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L’Imu, l’Imposta Municipale Unica, e la Tari, la Tassa sui Rifiuti, rientrano da anni nel grande calderone dei tributi locali. Ma pur riguardando la quasi totalità dei cittadini italiani, presentano una differenza fondamentale.

Infatti, mentre l’Imu è un’imposta, e va pagata senza ricevere nulla in cambio dallo Stato, la Tari è una tassa e i contribuenti sono tenuti a versarla in cambio di un servizio, in tal caso la gestione dei rifiuti da parte del proprio comune.

La prima, di base, riguarda solamente gli immobili non censiti come prime case, a meno che questi non siano registrati al catasto come casa di lusso, casa signorile, villa o castello. In tali casi sarà previsto il pagamento dell’imposta, che altrimenti riguarda solo le cosiddette seconde case.

La Tari, invece, è la tassa sui rifiuti che grava su tutti i cittadini e che ha tariffe differenti in base alla zona di residenza, alla dimensione dell’immobile e alla composizione del nucleo familiare. Questa va pagata a prescindere dal fatto che si tratti di prima o seconda casa.

Per entrambe, la procedura prevede la presentazione di una dichiarazione al comune dove è situato l’immobile entro il 30 giugno dell’anno successivo a cui si riferisce il tributo.

Ma il nostro ordinamento prevedete delle eccezioni che possono portare ad una riduzione del contributo o ad un suo totale azzeramento.

Imu: le agevolazioni principali

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La prima agevolazione riguarda il pagamento dell’Imu nel caso di immobili inagibili, inabitati o inutilizzati. In questi casi, infatti, la legge n. 160 del 2019 ha previsto il taglio del 50% della base imponibile su cui si calcola l’imposta. Tale riduzione si applica solo per i periodi dell’anno in cui sussistono le condizioni che danno diritto all’agevolazione, ovvero l’inagibilità o l’inutilizzo.

Per ottenere la riduzione sarà necessario allegare alla dichiarazione Imu quella di un tecnico che attesti il fatto che l’immobile sia effettivamente inagibile o non abitato.

Anche una casa concessa in comodato d’uso gratuito ad un figlio può dare diritto alla riduzione del 50% dell’imposta, a condizione che il comodato sia con contratto registrato e che chi la riceve la utilizzi come abitazione principale. Inoltre, in questo caso è anche richiesto che il comodante risieda nello stesso comune dell’immobile ceduto e che sia eventualmente titolare solo di un’altra abitazione.

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L’ultima situazione che può portare ad una riduzione dell’Imu è quella relativa ai fabbricati di interesse storico ed artistico. Anche in questo caso è possibile godere di un taglio del 50% della base imponibile, ma qui non è richiesto il fatto che l’immobile sia utilizzato come altra abitazione o ceduto in comodato ad un terzo.

Imu e Tari: le ulteriori esenzioni

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La novità di quest’anno riguarda i titolari di pensione estera che risiedono nello Stato che eroga la pensione e che hanno immobili in Italia. La legge n. 178 del 2020 prevede che, a partire dal 2021, gli interessati possono beneficiare del dimezzamento dell’Imu e della riduzione di due terzi della Tari.

Tuttavia, vi sono ulteriori condizioni da rispettare. In primis, la casa non deve essere stata concessa in comodato d’uso o locata a terzi. Inoltre, solo per la Tari, se l’abitazione risulta disabitata o inagibile è prevista l’esenzione totale dal pagamento della tassa, dal momento che l’immobile non abitato non produce rifiuti.

Alcuni comuni, poi, prevedono l’esenzione totale dal pagamento della Tari per tutte quelle case inabitate per scelta, qualora risultino dalla dichiarazione senza arredi e senza consumi.

Infine, è esente dall’Imu anche il genitore affidatario dei figli sull’unità immobiliare che il giudice ha assegnato a quest’ultimo.