Inflazione: come è cambiato il potere d’acquisto?
Con la crescente inflazione cui abbiamo assistito nell’ultimo anno, è sceso di molto il potere d’acquisto delle famiglie. Questo in quanto non sono aumentati gli stipendi in egual misura dei prezzi al consumo. Ora anche i mutui complicano la situazione: cerchiamo di fare chiarezza sulla vicenda.
Il 2023 sarà ricordato come uno dei più complicati per quanto riguarda i mutui. Questi infatti stanno soffrendo l’aumento dei tassi d’interesse voluti da BCE: l’Euribor a tre mesi a fine dicembre è previsto al 3,7% e quindi il tasso base di rifinanziamento al 4,2%. Vediamo però insieme quali saranno le conseguenze sui mercati.
Mutui: cala il potere d’acquisto
Per coloro che hanno intenzione di accendere un mutuo, bisogna valutare attentamente le mosse da fare per non rischiare di avere delle rate eccessivamente elevate. In particolare, bisogna fare attenzione quando si sceglie tra tasso variabile e fisso: i primi subiranno la seconda ondata di aumenti, mentre i primi ne saranno tutelati.
Mutui: chi può permetterselo?
Con il costo dei mutui alle stelle, è andato a diminuire anche il potere d’acquisto delle famiglie sui mutui stessi. In pochi ora possono accedere ad un mutuo di 200.000 euro, con rate mensili da 500 o 550 euro. Questo ha causato una diminuzione del potere d’acquisto del 26%.
Mutui: di quanto potrebbero aumentare ancora le rate?
E non finisce qui. Con i futuri aumenti dei tassi di BCE è possibile che le rate dei mutui, per chi ha optato per il tasso variabile possano crescere di nuovo. Facile.it stima che la crescita potrebbe essere anche di ulteriori 197 euro per mutuo. Questo calcolo è stato effettuato su un mutuo da 126 mila euro.
Quanto sono aumentate le rate?
Chiudiamo con una panoramica sull’andamento delle rate dei mutui pre e post aumento dei tassi. Se un mutuo da 126 mila euro acceso a Gennaio 2022 aveva rate da 456 euro al mese, ora queste sono aumentate moltissimo, arrivando a 619 euro al mese nel gennaio 2023.