Inflazione: come l’aumento dei costi cambia la spesa

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
19/09/2022

I prezzi dei principali beni di consumo stanno cambiando, al punto che gli italiani sono costretti a modificare i loro usi e costumi, anche in materia di spesa alimentare. Gli acquisti sono più oculati e infatti a Luglio le spese si sono ridotte del 2,6%, proprio per l’inflazione. Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.

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La scenario tracciato da Ref ricerche, evidenzia che nei prossimi mesi si assisterà ad un taglio dei beni acquistati, ma con un aumento della spesa da sostenere. Questo è l’effetto dell’inflazione che ha colpito l’Italia e non solo. Le voci più rincarate sono quelle di prodotti alimentare ed energia.

Cerchiamo di capire come si svilupperà la vicenda nel seguente articolo.

Inflazione: come cambiano i carrelli degli italiani

Supermercato

Vediamo in primis come stanno cambiando le spese alimentari effettuate dagli italiani a seguito dell’aumento dei prezzi. L’Istat ha stabilito che a seguito degli effetti Post pandemia, l’economia stava ripartendo in crescita, ma lo shock portato dallo scoppio della guerra in Ucraina ha fatto fare marcia indietro. E’ chiaro che l’inflazione è il colpevole di tutto ciò, in quanto svariati settori hanno subito aumenti di una certa entità.

Se si paragona Luglio 2022 e 2021, si nota come le vendite siano aumentate solo per alcuni beni, mentre per altri si è osservata una netta riduzione dovuta appunto all’aumento dei prezzi. A tali diminuzioni si deve affiancare però un aumento tendenziale del valore.

Inflazione: calano anche i consumi di elettricità

Energia

Oltre alle spese alimentari, stanno subendo diminuzioni importanti anche i consumi di energia elettrica, altro settore fortemente influenzato dall’inflazione. Il report mensile pubblicato da Terna evidenzia come i consumi di energia nei mesi estivi si siano ridotti del 2,6%, sia per imprese che per le famiglie.

L’elettricità consumata è stata di quasi 26mila GWh, pagati carissimi, con un costo superiore del 4% rispetto a luglio e quasi cinque volte (+375%) quello di un anno fa.