INPS, sanatoria per le cartelle esattoriali: come funziona e quando inizia
L’INPS ha dato l’avvio alla sanatoria per quello che riguarda le cartelle esattoriali. Ci sono però dei meccanismi da tenere in considerazione per poterne beneficiare, a partire dai contributi precedentemente “cancellati” fino agli oneri che devono essere necessariamente pagati.
Novità importante per quello che riguarda i contributi che erano stati cancellati dall’INPS nell’ambito della rottamazione delle cartelle esattoriali. Da ora in avanti, infatti, è stata accordata una sanatoria, secondo le modalità che sono state espresse nella circolare 86/2023. Oltre alle modalità per potervi accedere – tra cui i moduli con cui inoltrare la domanda – ci sono anche importanti indicazioni per quanto riguarda gli oneri da pagare.
La sanatoria, infatti, non sarà “gratuita”. Vediamo insieme come funzionerà e cosa bisognerà pagare.
Sanatoria INPS: le tempistiche
Secondo quanto riportato nella circolare pubblicata dall’INPS, tutti coloro che hanno la possibilità di accedere alla sanatoria – e quindi diverse categorie di professionisti come commercianti, artigiani, committenti ecc… – potranno inviare i moduli di domanda nelle tempistiche indicate dall’ente previdenziale. Le domande, infatti, dovranno pervenire entro il 10 novembre 2023 tramite il cassetto previdenziale.
INPS: come funziona la sanatoria
Va comunque specificato che la domanda riguarda il riconteggio dei contributi che erano stati precedentemente stralciati, ma non è gratuita. Coloro che hanno i requisiti per richiedere la sanatoria, infatti, dovranno anche pagare le sanzioni che vengono indicate dall’INPS e ricalcolate sulla base del tipo di rottamazione a cui si ha avuto accesso.
INPS: le scadenze per i pagamenti
Una volta inoltrata la domanda – entro il 10 novembre, come anticipato – si dovrà pagare l’importo ricalcolato dall’INPS, compresi gli oneri, entro la fine dell’anno. Si potrà scegliere di effettuare il pagamento dovuto in un’unica soluzione oppure di farlo a rate, ma comunque non si potrà andare oltre il 31 dicembre 2023.
INPS: per cosa vale la sanatoria
La sanatoria può essere richiesta solo per quei contributi che non sono caduti in prescrizione, e in particolare si potrà inoltrare la domanda – utilizzando il modello 1 – per i debiti che sono stati annullati a partire dal primo gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2010, mentre il modello 2 per quelli che arrivano fino al 31 dicembre 2015.