ISEE 2022: novità e come funziona il nuovo sistema di calcolo

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
20/11/2022

Una delle volontà del governo Meloni è quella di andare a riformare il sistema di calcolo dell’Isee, l’indicatore reddituale principale per l’assegnazione di bonus ed agevolazioni. Sicuramente la riforma porterà dei vantaggi importanti per molte famiglie, ma necessita di trovare le risorse idonee. Approfondiamo insieme la questione.

isee-online-2020

Il sistema di calcolo Isee potrebbe essere riformato dal neo governo di centrodestra, con l’obiettivo principale quello di andare a rafforzare l’assegno unico per i figli a carico. Questo purtroppo avverrà solo per alcune determinate famiglie. L’intento è di rendere l’indicatore più realista, in grado d’identificare al meglio la condizione economica delle famiglie così che possano accedere a bonus e agevolazioni nella misura più adeguata possibile.

Vediamo perché l’Isee necessita di essere riformato e come avverrà.

Riforma Isee: come cambierà il sistema di calcolo?

bonus-casa

Vediamo in primis per quale motivo l’Isee sarà oggetto di valutazione da parte del governo, al punto da andare a considerare una riforma definitiva per la sua prosecuzione. Il motivo principale è quello degli immobili di proprietà: questi sono accusati di pesare troppo sul valore finale. Si vuole fare in modo che questi pesino meno in modo da rendere l’indicatore più veritiero.

Tra le proposte vi è quella di minor peso alle proprietà diverse dalla prima casa che risultano sfitte o comunque acquisite da eredità. 

Riforma Isee: perché deve essere fatta?

Casa

Come già anticipato, l’obiettivo della riforma è quello di rendere l’indicatore Isee più realista e meno legato al valore dell’immobile di proprietà. Con la metodologia applicata oggi, il peso degli immobili è del 20% sul valore finale. Ovviamente questa deve essere considerata al netto dell’eventuale mutuo ancora da pagare.

La volontà della riforma è comunque quella di far pesare il meno possibile l’immobile, riflessione che era già stata avviata dal governo Draghi, ma che non è stata portata avanti per il poco tempo e questioni più urgenti.